artificiale contrapposizione di interessi tra agricoltori e agricoltori e spesso perfino nell'interno della singola impresa. 3) Il funzionamento di sistemi tanto complicati di regolamentazione dipende dagli infiniti, capillari interventi di. speciali organi pubblici e di perfezionate organizzazoni cooperative degli agricoltori, richiede, cioè, l'osservanza di eccezionali condizioni, difficili da realizzare e ancqr più da mantenere. 4) La :fissazione dei prezzi in base ad ipotetici costi di produzione in ipotetiche cc imprese medie » e con riferimento ad una mitica parità tra redditi agricoli ed extra-agricoli - contraddicendo i più elementari principi economici - rende rigidi sia il sistema dei prezzi che gli ordinamenti produttivi, in aperto contrasto con le fondamentali esigenze di un sistema economico in isviluppo. 5) Le singole agricolture nazionali, infine, assumo110 una struttura così rigida e chiusa le une rispetto alle altre da· rendere difficile, o forse impossibile, ogni tentativo diretto alla loro integrazione in t1na superiore unità. -- Avendo ben chiaro dinanzi alla mente questo quadro delle nt1ove politiche agrarie nazionali e delle loro conseguenze, è più facile comprendere le ragioni del tortuoso corso delle trattative che nell'ultimo decennio si sono condotte in tema di mercato comune dei prodotti agricoli. Le fasi di queste trattative so110state - come tutti sanno - numerose 12 • Per ciascuna di esse sarebbe facile mettere in luce - con una monotonia esasperante - la diffidenza e ostilità con le qt1ali venivano accolte dalle organizzazioni agricole nazionali, la resistenza dei funzionari incaricati di trattare, il pratico arresto delle trattative poco prima della conclt1sione, e mostrare come soltanto per merito 12 Nell'ordine esse sono state all'incirca le seguenti: 1) azione dell'OECE per la liberalizzazione degli scambi (1948-50); 2) primo tentativo di accordo a sei per il << pool verde» (1951); 3) ritorno in seno all'OECE dell'iniziativa per l'organizzazione dei mercati agricoli ( 1952-54); 4) preparazione del trattato a sei per il mercato comune (Comitato Spaak) (1955-56); 5) formulazione degli articoli del trattato relativi all'agricoltura (1956-57); 6) Conferenza di Stresa (1958); 7) discussione circa i rapporti tra paesi del mercato comune e paesi dell'area di libero scambio (1958-59); 8) preparazione del cosidetto cc Piano Mansholt » (1959); 9) discussioni in corso circa la sua approvazione e applicazione; 10) discussioni in corso circa il cosidetto acceleramento del mercato comune. Per una sommaria storia di queste vicende vedi, tra l'altro, il primo capitolo del recente libro di Bernard Oury, L~ agriculture au seuil du marché commun, Paris, Presses Universitaires, 1959. 152. Bibliotecaginobianco
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