4) Altro effetto delle politiche protezionistiche nazionali è stato quello di incoraggiare, anzichè ostacolare, i difetti strutturali dell'agricoltura europea. Dietro la barriera del protezionismo e degli alti prezzi interni, che in gran parte è ris11ltata anche in quegli anni illusoria e precaria, ci si è illt1si di poter garantire l'esistenza di aziende agricole organizzate su terre povere e scarsamente produttive o di dimensioni troppo piccole, sovraccariche di mano d'opera e caratterizzate da un basso livello tecnologico e da una bassa produttività. In particolare si sono così incoraggiati processi di frazionamento delle proprietà, e delle imprese, tipi d'impresa e organizzazioni aziendali scarsamente conciliabili con i processi tecnologici e organizzativi di un'agricoltura più prodùttiva a costi minori 8 • 2 - BREVE STORIA DI DIECI ANNI. Sullo sfondo di quanto finora è stato detto acquistano rilievo le vicende europee dell'ultimo decennio: la trasformazione dell'agricoltura vazione col freddo e dell'inscatolamento fanno tanti progressi, i vantaggi di un commercio intereuropeo di prodotti agricoli sarebbero risultati sempre maggiori, eppur.e queste possibilità non sono state sfruttate se non in piccola parte a vantaggio dell'economia europea ed impressionante appare oggi il contrasto con l'enorme sca1nbio interno di cereali, prodotti lattiero-caseari, frutta e ortaggi che si verifica entro il grande mercato degli Stati Uniti ». 8 « L'ampiezza delle aziende agricole determina in gran parte in Europa l'indirizzo della loro produzione n - è detto nel rappo1to ECE-FAO sopra citato (pag. 18). « Milioni di piccolissime aziende agricole costituitesi o per processo ereditario o in seguito a ridistribuzioni terriere risultano troppo piccole e non sono in grado di assicurare un impiego economico della forza di lavoro delle famiglie quando gli ordh1amenti produttivi sono gli stessi di quelli delle aziende di maggior ampiezza. Le piccole aziende tendono, perciò - ogniqualvolta ne abbiano la possibilità - a specializzarsi, adottando ordinamenti produttivi che richiedono un alto impiego di lavoro. Tale specializzazione nei paesi dell'Europa meridionale principalmente si consegue con l'orticoltura o la coltura del tabacco o della vite e in quelli dell'Europa settentrionale principalmente con gli allevamenti zootecr:iici. Molte di queste piccole aziende specializzate sia al Nord che al Sud riescono a conseguire produzioni unitarie molto elevate e ad assicurare, così, agli agricoltori redditi discreti, tuttavia, in molti casi esse reggono la concorrenza solo in quanto i loro titolari si accontentano di compensi per il loro lavoro molto più bassi di quelli corrisposti ai lavoratori salariati nella stessa zona »• « Comunque sia, la maggior parte delle piccole aziende è rappresentata in Europa - sia nelle sue regioni orientali e meridionali che negli stessi paesi nordoccidntali - non dalle aziende specializzate con alte rese unitarie, bensì da piccole aziende di sussistenza, la cui produzione è diretta esclusivamente a provvedere alle 149 Bibliotecaginobianco
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