Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

Considerazioni sull'agricoltura Europea di Manlio Rossi-Doria 1. LA GRANDE MALATA I processi che hanno determinato, sia pure con discontinuità e in modo diverso da paese a paese, nell'ultimo secolo un intenso sviluppo del settore industriale, hanno operato assai più debolmente in campo agricolo. L'aumento della produttività vi è rimasto limitato, i suoi redditi si sono sempre più distaccati da quelli industriali e alla crisi cronica del settore non si è trovata altra soluzione se non quella di chiudere in un sistema protezionistico artificiale a circoscrizione nazionale tutti i rami della produzione agricola, che si prestassero all'autarchia e alla regolamentazione 1 • 1 Su questa caratteristica patologica della evoluzione dell'agricoltura europea hanno richiamato l'attenzione gli studi più recenti, a~ quali in questo scritto più volte faremo riferimento. Essi sono i seguenti: U. N. Economie Commission f or Europe and Food and Agriculture Organization: « European Agriculture. A Statement of Problems » (Geneva, 1954); Ingvar Svennilson - Growth and Stagnation in the European Economy (Geneva, ECE, 1954); Food and Agriculture Organization « Survey of National Measures for Controlling Farm Prices in Western European Countries » by Ruth Cohen (Rame, FAO, Commodity Studies n. 2, 1953); Organisation Européenne de Coopération Economique - « Les politiques agricoles en Europe et en Amerique du Nord » (1°, 2° e 3° rapporto, rispettivamente, Paris, 1956, 1957, 1958). In particolare lo Svennilson (Op. cit., p. 82) ha scritto: « L'agricoltura non ha contribuito in modo notevole allo sviluppo di lungo termine dell'economia europea. Quei fattori che possono considerarsi strategici nel provocare Io sviluppo economico, quali le innovazioni nei metodi produttivi, un alto livello di investimenti e l' ape1tura di nuovi sbocchi ali' esportazione, non hanno caratterizzato l'agricoltura in questo periodo. All'inverso l'agricoltura ha mostrato molti dei segni di una industria depressa, anzi della più depressa industria d'Europa e il suo effetto principale è stato quello di rallentare la espansione dell'economia europea nel complesso n. 144 Bibliotecaginobianco

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