blemi e soluzioni che hanno qualche denominatore comune potesse costituire una direttrice di ricerca: ciò sarebbe esatto se i termini della questione fossero esclusivamente tecnici e si trattasse di offrire il sostegno di più elaborate costruzioni ad altri istituti e ad altre attività, non già quando è questione di attribuire all'Università 11n'autonoma ragione d'essere, sottraendola ad og11iforma, sia pure indiretta, di strumentalizzazione. E, così dicendo, non ci riferiamo tanto alla possibilità che il nuovo istituto universitario venga posto alle dipendenze di qualche altro organismo europeo, come un qualsiasi t1ffìcio studi, bensì al rischio di veder circoscritto l'interesse per la st1a attività soltanto a coloro i qt1ali si dedicano al settore degli stt1di europeistici inteso ii1 modo da poterlo distinguere da tutti gli altri, come, poniamo il caso, si distingue il diritto civile da quello amministrativo. In altri termini, l'europeismo non è u11a disciplina particolare, nè s'incarna in questo piuttosto che in quell'ambito di ricerca: le necessità pratiche, che impongono scelte ed esclusioni, non devono esse stesse divenire il fondamento della struttura. Le proposte relative alle materie d'insegnamento delle varie sezioni possono essere assunte come termine di paragone. Facciamo il caso del ,diritto, per il quale le componenti nazionali pesano maggiormente. È chiaro che l'impostazione della sezione ad esso dedicata non può ispirarsi al lamento della rottura dell'unità giuridica continentale ad opera della codificazione, sognando di i1npossibili ritorni carolingi; ma è altresì evidente che i problemi di tale sezione non si risolvono limitando l'insegnamento a materie come il diritto comparato o il diritto internazionale, il diritto dei trasporti o la giurisprudenza delle Corti europee. In verità, studiare da europeo, per un giurista, non può soltanto significare la conoscenza dei nuovi dati tecnici o l'affinamento a mezzo della comparazione dei suoi strume11ti tradizionali: assai meglio quel giurista opererà, se alla ricerca delle più brillanti soluzioni particolari accompagnerà una indagine volta a dar ragio11e degli svolgimenti e delle strutture dei vari sistemi giuridizi europei. Se, quindi, il francese sostituirà all'orgoglio di una elaborazione raffinatissima la consapevolezza del progressivo inveccl1iamento di alcuni suoi presupposti; se l'italiano sarà capace di avvertire l'esigenza di una più diretta considerazione della realtà, mettendo da parte le trovate sull'attualità del diritto romano e sulla « patria del diritto »; e via dicendo. Coglierci in flagrante peccato di schematismo sarebbe facile; altrettanto lo sarebbe obiettarci che la nostra prospettiva critica è, in 142 Bibliotecaginobianco
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