Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

nell'Università Europea, tramutandola in pre testo per una valutazione d'in~ieme degli atteggiamenti dei vari govern i sulle prospettive dell'unificazione europea. Tale valutazione è indispe11sabile e implicita, ma non può costituire l'unica ragione di questo scritto. Non è vaghezza di precisazioni metodologicl1e che induce a queste riflessioni: è certo che, tra tutti gli argomenti di carattere et1ropeistico, questo dell'Università è più degli altri stretto da ogni parte dal rischio della genericità, sì che per un discorso su di essa, appena uscita dal limbo dei progetti e non ancora vitale, è particolarmente difficile trovare il tono e l'angolazione esatti. La stessa relazione del Comitato interinale ha saggiamente suggerito di non d are ai provvedimenti istitutivi dell'Università carattere definitivo ma di procedere per via d' esperimenti verso stabili strutture. Qualche cenno informativo può essere util e. L'Università, con sede in Firenze, dovrebbe essere articolata in sezioni (scienze giuridiche, scie11ze sociali e politiche, scienze econo miche, storia e sviluppo delle civiltà, matematica pura e applicata, fi sica); i corsi di ciascuna sezione - ai quali sarebbero ammessi studen ti dei paesi della Comunità (ma non solo di questi) frequentanti da almeno tre anni i corsi della università d'origine - dovrebbero avere la durata di due. an11i e concludersi con la discussione di 11na tesi ori ginale, che darebbe diritto al titolo di dottore dell'Università Europea. L'insegnamento sarebbe impartito da professori degli Stati membri de lla Comunità (n1a è prevista, come per gli studenti, la partecipazione anche di professori provenienti da altri Stati), scelti dagli organi competenti della stessa Università Europea ed a questa vincolati da con tratti quinquennali o annuali; è anche prevista la presenza di professori inca ricati e di assistenti, che dovrebbe garantire un ragionevole rapporto tra il numero dei docenti e quello degli studenti (previsto , per il primo anno di attività, in 250).. A queste indicazioni sulla struttura e sul funzioname11to dell'Università (e ad altre più partico lari, come quelle sull' organizzazione gerarchica e sul finanziamento) la relazione citata aggiunge precise proposte relative al riconoscimento degli altri Istituti europei d'insegnamento superiore e di ricerca e collaborazione scientifica, alcuni dei quali già sono operanti; ed all'equipollenza dei diplomi rilasciati dalle università degli Stati della Comunità, nonchè alla opportunità di concedere agli studenti d egli stessi Stati la possibilità di compiere gli studi universitari soste nendo parte degli esami prescritti anche in università diverse da quelle del paese d'origine. 139 Bibliotecaginobianco

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