Generali relative alla politica creditizia, fissate per la B. E.I. dal Consiglio dei Governatori il 4-12-1958. È vero che esse ribadiscono che la B.E.1. dedicherà una parte importante delle proprie riso rse al •finanziamento di progetti capaci di contribuire alla valorizz azione delle regioni meno sviluppate e che tali progetti potranno a ppartenere ai vari settori dell'economia, ma è innegabile cl1e esse tendono a modellare la B.E.I. sulla B.I.R.S., cioè su di un istituto finanziario i nternazionale che, operando per la ricostruzione e lo sviluppo, 11a fatt o moltissimo anche per il Mezzogiorno, ad esempio. Ma il problema è se vi sia · bisogno di una B.I.R.S. di minore entità nell'ambito dell' Europa comunitaria o inveGe di qualcosa che meglio risponda, sul pian o finanziario, alle articolate esigenze del Mercato Comune. Così la B.E.I. non ma11cherebbe di osservare le prescrizioni dell'art. 20 del Protoco llo statutario, ove non si limitasse a considerare progetti di notevole mole, ma si adeguasse anche a più limitate esigenze, con interventi no n necessariamente collegati con quelli della B.I.R.S .. Ancor più: per chè la B.E.I. non esplicherebbe, d'intesa con la Commissione Economica Europea, quelle forme di attività orientatrice delle iniziative economic he mediante studi di mercato e vasta informazione sul progresso tecnico nel mondo, che vanno ormai trasformando gli organismi bancari consimili sul piano nazionale, in « istituti di sviluppo »? Maggiormente potrebbe la B.E.I., per la stessa sua natura di banca internazionale, programmar e nel tempo e nello spazio con elaborazione lungimirante degli orien tamenti produttivi, giacchè istituzionalmente essa deve contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del Mercato Comune. In questo ordine di argomenti siamo lieti di poter inser ire, pt1r senza sforzarle, alcune considerazioni fatte da Paride For mentini, l'attuale Presidente della B.E.I., in una lucida conferenza ten uta a Parigi il 26-11-959. « Esistono notevoli differenze - egli diceva - nel grado di svilt1ppo delle varie regioni della Comunità, differenze cl1e tendono piuttosto ad aumentare, che a diminuire spontaneamente. Lo sviluppo equilibrato del Mercato Comune richiede uno sforzo inte so a ridurre tali differenze, e questo obiettivo può essere raggiunto solta nto mediante l'investimento di ingenti capitali per un lungo periodo. La parte principale di questa azione spetta ai Governi, ma la Banca pu ò intervenire utilmente per facilitare e completare l'azione delle autori tà nazionali, · come impulso ordinato all'attuazione di un progra1nma di sviluppo del livello di attività »• Ma è da escludere che un altro grande compito possa spettare a lla 135 Bibliotecaginobianco
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