L'insistere che noi facciamo su temi che a prima vista non sembrerebbero determinanti nel rapporto Inghilterra-Europa dei Sei ha la sua ragione nel fatto cl1e maggiore consistenza e chiarezza acquisterà il processo dell'associazione europea, e più forti diventeranno le probabilità di una scelta ultima dell'Inghilterra: o l'adesione alla Comunità; o lo statu quo, a capo del Commonwealth, ma con l'abbandono della illusione di poter fermare il cammi110 dei Sei. Nella tradizione britannica e nella storia politica del Paese c'è una costante: quella dell'opposizione istitutiva ai grandi mutamenti istituzionale e struttt1rali, che si converte gradualmente in accettazione di fatto ed adeguamento alle realtà nt1ove, mano a mano che esse prendono · corpo e figura. Coerente col suo genio nazionale e col con1portamento storico l'Inghilterra d'oggi si avvia a riconoscere l'ineluttabilità della i11tegrazione europea e si pone intanto tt1tti gli interrogativi circa le conseguenze cl1e per essa potrà comportare l'Europa unita. Ad ese1npio, è quanto mai significativo, il discorso tenuto da sir Heat, aggiunto di lord Home al Foreign Office ed incaricato della politica europea del Gabinetto, al recentissimo congresso dei tories a Scarbourough. Heat non ha esitato ad evocare i successi ottenuti dai Sei nel dominio dell' econo·mia ed ha invitato il suo partito a considerare molto seriamente l'idea di t1n cc riavvicinamento » con l'Europa. Vero è che il discorso è terminato su di una nota di prudenza circa l'apertura di negoziati veri e proprì e che l'ingresso dell'Inghilterra nel MEC è stato subordinato all'accettazione del Commonwealth da parte dei Sei nella loro coml1nità. Ma anche questa presa di posizione - posto che essa racchiuda la definitiva dottrina in materia del Governo britannico - non deve apparire scoraggiante, perchè l'essenziale sta nel riconoscimento della realtà economica dell'Et1ropa dei Sei. Nella misura, infatti, in cui i Sei sapranno raggiungere Sl1ccessi analoghi -in campo politico, a mist1ra cioè che si realizzerà la realtà politica dell'Europa, non sembra dubbio che parallelamente l'Inghilterra procederà ad una revisione come quella che l'ha portata dall'opposizione al MEC al desiderio di una qualche forma di associazione. Superfluo aggiungere che la liquidazione della guerra in Algeria rappresenta la prima condizione da riempire sul cammino verso un'effettiva unità europea; e che la fermezza dell'intero schieramento occidentale nella crisi di Berlino - in altre parole la piena riassunzione da parte degli Stati Uniti dei doveri della leadership democratica - ne costituisce addirittura la conditio sine qua 110n. Risiedono qui - il problema algerino, la questione di Berlino - le 128 Bibliotecaginobianco
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