Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

puntare sull'accordo tra i Sei del Mercato Comune e l'Inghilterra e che tale accordo egli, Adenauer, prevedeva si sarebbe realizzato al più tardi entro la fine del '61. Così, mentre De Gaulle procedeva oltre, sondando le opinioni degli altri Governi della Comunità - il nostro, quello belga e l'olandese - a sua volta Adenauer, a conclusione dell'incontro di Bonn, si trovò d'accordo col premier britannico nell'impegno che per la fine di ottobre ognuno dei due Governi avrebbe dovuto sott_oporre ai propri partners nel Mercato Comune e nell'EFT A delle concrete proposte di riavvicinamento tra i due gruppi e perfino di partecipazione dell'Inghilterra al MEC. Maggiore confusione di lingue non sarebbe stata possibile; e va sottolineato come tanto il progetto De Gaulle che l'intesa Adenauer-Macmillan scava:lcavano le sole istituzioni comunitarie esistenti, ed in modo particolare l'Esecutivo di Bruxelles, presieduto dal Prof. Hallstein. Da una parte si annunciava l'Europa delle patrie, la Confedera•zione dei popoli dei Sei paesi sotto il controllo dei legittimi Goveni nazionali e non già di autorità sovranazionali di contenuto tecnico, ma di dubbia legittimità politica (tale la tesi fondamentale di De Gaulle); dall'altra si profilava l'associazione economica e una più stretta collaborazione politica dell'Inghilterra col · Continente, i11cambio della diluizione nel tempo del processo di integrazione fra i Sei (che è cosa ben diversa da' qualunque forma d'associazione economica) ed al prezzo della rinuncia all'unificazione politica della Piccola Europa (che, nella forma dell'Europa delle patrie, o assetto confedera·le, è cosa be11 diversa dalla semplice collaborazione fra Stati sovrani). Nè basta il rilievo dell'irreconciliabilità delle due concezionì, perchè il piano De Gaulle appariva viziato agli occhi dei partners europei della Francia, non per ciò che esso conteneva, ma per le implicazioni che se ne potevano tenere e che tutte mettevano capo ai propositi così frequeptemente espressi dal Generale di ottenere il riconoscimento per la Francia di una rappresentanza esclusiva dei Sei paesi nel seno del1' alleanza occidentale. Più grave ancora il sospetto - del resto autorizzato dal programma gollista di una farce de frappe nazionale ovvero di un deterrerit nucleare autonomo - che l'Europa delle patrie potesse voler significare, a scadenza più o meno breve una « terza forza» fra l'alleanza atlantica e il blocco comunista, con il risultato di invogliare gli Americani a riconsiderare l'opportunità della loro permanenza sul suolo. europeo. Come si vede, la nuova fase di guerra fredda imposta dal Crem122 _ Bibliotecaginobianco

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