Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

do dal livello sociografico si passa a quello dello studio strutturale: qui la realtà osservata perde la sua << naturale » disposizione e viene integrata in t1n'analisi (dialettica, funzionale, sociometrica o d'altro tipo) che mira a coglierne gli elementi strutturali caratterizzanti. È il livello al quale opera per lo più la sociologia contemporanea ed è quello che richiede oggi il maggior sforzo di approfondime11to 4 • Se, invece, abbiamo 110n una ricerca individuale e concreta·, ma uno sforzo di sintesi di ricerche particolari in vista di una teorizzazione di carattere generale, abbiamo allora un livello concettualistico dello studio sociologico, di cui è lecito porre i11 dubbio la congruenza gnoseolo- . gica· ed operativa, ma che nella storia della sociologia ha avuto, ed ha ancora talvolta, utili funzioni di ripe11samento e di maturazione critica dei temi e dei metodi che l1a11nofortuna presso i sociologi 5 • Infine, ad og11uno di questi livelli - che perderebbero tutta la loro utilità di necessari schemi di riferimento se li si volesse fissare nel numero (se ne potrebbero addt1rre di più o di meno) o nella gerarcl1ia (ognuno di essi l1a·la sua autonomia ragio11 d'essere) - il lavoro del sociologo pt1Ò ricevere una diversa angolazione, che qui, usando in un significato diverso da quello comune due termini cl1e l1an110 avuto grande fortuna, definiremo n1acrosociologica o microsociologica; intendendo per « macrosociologia » lo studio dei rapporti e delle strutture sociali in relazione al sostrato materiale della società (geografia 4 Non v'ha dubbio che R. K. MERTON(di cui vedi ora in italiano: Teoria e struttura sociale, ed. Il Mulino, Bologna, 1959) rappresenti in questo senso il punto di riferimento che ha 1naggiore rilievo. Cfr. anche la sezione « sviluppo dei metodi sociologici », nel volume collettivo Sociologia: appUcazioni e ricerche ( cc Atti del IV Congresso mondiale di Sociologia »), ed. Laterza, Bari, 1959, pp. 349-449; e la relazione di R. K. MERTOr, Confiitti di stile nel lavoro scientifico, distribuita ciclostilata allo stesso IV Congresso mondiale di Sociologia, Milano-Stresa, sette1nbre 1959. Tra la bibliografia italiana ·ul Merton, d'altronde esigua, ricordiamo particolarmente, olh·e la introduzione di F. BARBANOalla citata traduzione italiana del1' opera maggiore di Merton, l'articolo di A. SANTUCCI, Il problema dell'analisi funzicnale nella sociologia di R. K. Nlerton, in « Quadernt di Sociologia», inverno 1957. 5 Anche qui - sebbene i precedenti siano numerosi e quasi sempre illustri - si può fare riferimento ad almeno un nome di grande attualità e rilievo. Cfr. T. PARSONS, The social system, Glencoe, 111., 1951, che tra le opere dell'autore an1ericano è quella che è forse più significativa nell'esposizione delle sue idee. Anche qui ci limitiamo a segnalare, h·a la bibliografia italiana, che però è per il Parsons alquanto più nutrita che per il Merton, il solo F. FERRAROTTI, L'intento di T. Parsons: dalla « teoria dell'azione » al « sistema sociale », in « Rassegna Italiana di Sociologia », I (1960), n. 1, pp. 7 segg. 109 Bibliotecagi~obianco

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