conciliante, suadente e brutale. Harold Nicolson l1a sostenuto che la sua arma migliore è l'onestà, la sincerità, il rispetto degli impegni. Ma la storia ci indica, più spesso, esempi assai diversi da quelli che lo scrittore inglese vorrebbe additarci. La lealtà, lo spirito pacifico, la conciliazione sono prevalsi come metodi di1Jlomatici soltanto quando gli interessi 11azionali lo permettevano, o addirittura lo consigliavano. Quali erano le pren1esse della vecchia diplomazia? Prima di tutto, come si è detto, il patriottismo al servizio di t1n determinato Paes·e cl1e un tempo poteva consistere in una città come Atene o Firenze, in t1110 Stato regionale come Venezia, in un impero come Roma o Bisanzio, ma che, in epoca più recente, l1a finito per coi11cidere, o quasi, con uno Stato nazionale. Ci potevano essere, e c'erano effettivamente, diverse gradazioni e sfumatt1re nella difesa degli interessi del proprio Paese. Fra la diplomazia classica, quella del concerto europeo, e la diplomazia totalitaria, quella di Hitler, di Stali11, di Mussolini, il contrasto è evidente. La prima si sforzava di comprendere i punti di vista altrui, di trovare aggiustamenti e compromessi fra le tesi in contrasto; e il suo compito era reso più facile dalle amicizie fra i funzionari delle diverse cc carriere », dal fatto che essi appartenevano agli stessi ambienti cosmopolitici, alle vecchie e splendide aristocrazie. Questo no11 impedì le catastrofi, fermò, la violenza delle forze storiche; ma attenuò alcu11i urti, arrotondò certi spigoli, ottuse per qualche tempo certe punte aggressive. Il secolo che corre fra il trattato di Vienna e lo scoppio della guerra del '14 ft1 il periodo d'oro della vecchia diplo1nazia. Perfino l'aggressività parve comporsi, sia pure ingannevolmente, nell'elegante cornice della diplomazia aristocratica dopo lo scoppio finale del '70. Non era lo stesso Bismarck un uomo della carriera? La diplomazia totalitaria fu assai diversa, a11che se spesso gli stessi t1omini la servirono. Non cercò compromessi se 110n quando vi era costretta; si servì della sfacciata propaganda in una misura cl1e fece sembrare irrisorio il mezzo falso del dispaccio di Ems; non ebbe limite nell'intrigo, nella minaccia, nella violenza. Il suo nazionalismo fu assoluto; il suo disprezzo degli altri Paesi, completo; la sua spregiudicatezza 11ella scelta dei mezzi non esitò neppure davanti all'assassinio. Riconosciamo che c'era fra le due diplomazie una diversità di to110,di metodo. La voce aspra di Ribbentrop, l'impassibile cinismo di Molotov no11 assomigliavano alla voce, al volto del diplomatico tradizionale. Non è un caso che uno dei pochi funzio11ari italiani che si dimettesse in segno di protesta contro la politica avventurosa di Mussolini fosse l'amba100 Bibliotecaginobianco
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