Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

se stesso, bisognava parlare clell'Europa, chinarsi ancora una volta,, come egli aveva fatto tante volte, ad esaminare la . « situaziorie », per trarne i presagi e le regole clelrazione. Questo fascicolo cc europeistico » è, naturalmerite, un coro a ta11te voci, e non, poteva rion essere tale. E al lettore avvertito non sfuggi- · ranno certo i contrasti che vi sono tra questo o quel contributo, le diversità cli sfumature e di accentuazione dei giudizi; e neppure sfuggirà la differenza che v'è tra la. linea politica suggerita od adombrata in alcuni degli articoli e quella che è sempre stata, da sei anni a questa pa,rte, la linea politica di cc Nord e Sud » su questi problemi,' itn,a linea politica che proprio Renato Giordano aveva enormemente contribuito a definire. Pure, da tutti i saggi qui raccolti v'è una cosa almena che risulta chiara: che il problema della costruzio·ne di una comunità federale europea è il problema fondamenta.le del nostro tempo. Si potrà essere più o meno pessimisti sulla situazione attuale, più o meno critici su ciò che è stato fatto, più o meno ottimisti sul valore delle istituzioni esistenti ai fini delle creazioni future (ed è in certo senso, positivo che una diversità cli opinioni su tali questioni emerga qu'i, per alimentare ulteriori approfon,climenti); ma 1iessuno cfubita clella semplice verità che r Europa sopravvive solo nell' 1.1,nità,che solo un tetto politico comune potrà salvarci clai nembi che Giove lia addensato sul riostro capo. Questa è la lezio-ne che si trae cla tutti i saggi politici che qui si pubblicano·: una leziorie che Renato Giordano non p,erdeva mai occasi,one di ribadire, che noi non smetteremo mai d-i ricordare ai tiepicli, agli incerti, agli avversari. 6 Bibliotecaginobianco

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