Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

tragedia sul teatro politico. C'è il rischio di trasfor1narlo in comparsa. Il popolo bisogna vederlo ancl1e quando opera disperso, apparentemente assorto ognuno nelle sue cure; ancl1e allo stato brado, mi si passi l'immagine alquanto irrispettosa ». E finalmente Omodeo batteva h1 breccia l'ultimo punto della tesi gobettiana, il mito del Risorgimento come rivolt1zione fallita per l'assenza· di una riforma religiosa italiana: cc ma il Gobetti avrebbe dovuto notare come il Risorgimento.abbia avuto una vita religiosa sua interna, tale da ridurre e risospingere in ristretti limiti le esigenze del cattolicismo gesuitico... Quegli uomini vivevano una fede nuova, a11che quelli che si credevano ancora cattolici... Una nuova fede attiva a1)parentemente politica fu affiancata alla veccl1ia fede fossile e si andò dilatando. Per essa, per le jdee liberali, fermenti purificati di protestantesimo calarono a disintossicare l'Italia dal virus gesuitico ». E non è certo un caso cl1e la recensione a cc Risorgimento senza eroi » terminasse con la stessa affer1nazione con cui si chiudeva l'articolo contro lo storicismo formalistico con una riaffermazione, cioè dei valori dell'Italia liberale: cc le tradizioni del Risorgirnento non sono un l)esa·nte fardello di cieco conservatorismo rna riflessa coscienza dei compiti e dei problemi d'Italia ». Vorrei ricordare ancora che O1nodeo oltre che storico fu anche teorico della storia: teorico nel senso più ele ato della parola. Poicl1è nel corso del suo lavoro originale, nelle tante recensioni che ebbe occasione di scrivere egli non omise 1nai di difendere la sua difficile filosofia dello storicismo. E sul punto 11iù delicato del pensiero storicistico, sul punto, cioè, del rapporto tra 1Jensiero ed azione e dunque sull'affermazione che lo storicismo sarebbe una 1nera celebrazione del1' accaduto, egli chiarì, mi sembra, con estre1na precisione il vero significato dei concetti: cc l'accusa allo storicismo di distruggere la forma· morale nella formula 'ciò cl1e è deve essere' è falsa; poichè il passato è pensato. Lo storicismo suppone il pensiero storico e in luogo di soggiacere alla realtà la domina ... Noi gli uomini del passato li definiamo: fin lì e non oltre. Spesso avviene che colui che passava per uon10 di stato lo digradiamo a politicante, che svolse una qualche azione che ebbe possibilità d'incrementi oltre le sue stesse intenzioni, il presunto poeta scivola giù nel gradino del letterato. Ma possiamo imbatterci in Gianbattista Vico, e allora l'oscuro professore di retorica sale ai fastigi supremi dell'umano pensiero ... Troviamo un mito entro cui vivono ravvolti e popoli e secoli e mille11ni. Il mito, dominato e riconosciuto, si trasforma in concetto che stabilisce un nuovo ordine e una nuova ge93 Bibliotecaginobianco t

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