• sentare addirittura jl corso storico, sia con un Gobetti che, da posizioni di sinistra, finiva inconsapevolmente con l'operare, nei confronti della storia del paese, un rovesciamento assai analogo a quello dei suoi avversari politici. Nel 1926, appunto Omodeo cominciò ad avvertire che quello spirito di violenta demolizione che era così vivo anche in tanti . che erano stati suoi condiscepoli nella scuola del Gentile (una scuola che era stata carissima al suo cuore come simbolo di luogo in cui s'operava in comune per il progresso della cultura, e che egli aveva difesa perfino contro Croce), non lo pers~adeva, come non lo persuadeva la convinzione che bisognasse creare tutto ex novo: (( la nazione - egli diceva - non è soltanto quella che creeremo, ma è anche quella realtà e quel valore intimo che è già presente, di fronte al quale noi abbiamo precisi doveri, e che, per qt1anto umile possa parerci, non è una casa che possa demolirsi e poi ricostruirsi (e anche in questo caso bisognerebbe fare prima bene i conti), ma è un organismo che bisogna rinforzare, accettandolo così com'è nel primo momento » . La preparazione di filologo, l'attitudine al lavoro erudito, l'abitudine a vagliare pazientemente i dati della tradizione per stabilire il senso di un processo storico, avevano immunizzato, per così dire, Omodeo dalle facili e sempre belle, per chi le assume, ambizioni di novatore ad ogni costo. E non posso resistere qui alla tentazione di ricordare un brano di una' lettera di Benedetto Croce a Karl \ ossler del 1911, a proposito della replica del Croce stesso ad un articolo del Borgese sul libro crociano su Gianbattista Vico: « 1ni sono te11uto stretto all'articolo da lui scritto, che purtroppo è nuova testimonianza della tendenza a considerare la scienza come una serie di catastrofi e colpi di scena teatrali. Tu sai che io ne ho una visione più prosaica, e la paragono volentieri a quel tale 0111brello di cui una volta si rifà la seta sdrucita, un'altra volta il fusto rotto e una terza il manico smussato: finchè diventa nuovo, credendo di restare vecchio. Ma rattoppare, sostituire, rinforzare, sono cose fati- . . cose; e i giornalisti preferiscono i ' tumulti lirici' e i ' voli turbinosi' ». Scusatemi quest'altra lunga citazione: ma mi pare che da essa appaia, meglio che da lunghi discorsi, la profonda affinità che legava Omodeo al Croce: la probità scientifica che diventa un fatto di vita morale. Voi vi spiegate perfettamente come due uomini così diversi per età, per educazione, per tradizione familiare, si siano trovati ad un tratto uniti nella stessa battaglia: lo stesso atteggiamento politico era per entrambi la conseguenza di una disciplina di studi che si era trasfor89 Bibl.iotecaginobianco
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