Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

. . la personalità potente che erompe dal passaggio storico, che crea i miti, le istituzioni, i pensieri, in una parola le forme nuove della vita1 storica. La terminologia storiografica di Omodeo, è assai significativa: « l'urgere della forza cosmica in limitati individui »; « l'irrompere del moderno uomo europeo »; « la forza eruttiva dello spirito umano » : son frasi tolte a caso da appena tre pagine. E quando trattava della storia delle origini del Cristianesimo, egli sottolineava innanzitutto il movimento spirituale, l'ispirazione morale: egli, cioè, andava al di là della singolarità dell'esperienza religiosa, per cogliere la carica etica della rivoluzione cristiana, quello in cui essa segnò un acquisto per sempre quello per cui potè segnare di sè un'epoca storica. Tra le vicende di una pratica esterna, paragonabile a quella d'un istituto giuridico, e la disperante e fuggevole peculiarità di ogni esperienza· religiosa, Omodeo, che voleva essere storico della civiltà, sceglieva quest'ultima, cogliendo innanzi tutto ciò che essa aveva di nuovo e di creativo, ciò che essa aggiungeva al patrimonio dell'indivisa umanità, coglieva\ insomma, l'esperienza individuale nel momento in cui si faceva vita etica ed acquistava, perciò, validità universa·le. E se si guarda ad O111odeo studioso del Risorgimento italiano e della civiltà europea del secolo XIX si vedrà che il problema dello storico era in certo senso analogo. Egli stesso lo chiarì in un breve cenno autobiografico del 1945: « mi attrasse la storia del Risorgimento, la fase creatrice della libe1tà rigeneratrice e unificatrice dei popoli della Penisola. Anche qui rintracciai ed esplicai miti apocalittici, radici sostanzialmente religiose della nostra resurrezione politica·: cercai di diff erenziare e di specificare fuori di ogni entusiasmo confusionario la parte dei diversi protagonisti: specificai la funzione politico-religiosa e creatrice di forze del Mazzini, ridussi la parte che esageratamente si attribuiva, per opera del Gentile, al Gioberti, sgombrai il macchinario del1' apoteosi di Carlo Alberto, cl1e falsava l'intellezione del Risorgimento, spiegai ancl1e nei minuti particolaTi l'opera costruttrice del conte di Cavour, il significato dell'attuazione del regime libero nel Regno Subalpino e l'involontaria collaborazione tra il Mazzini e il Cavour». Negli studi di argomento ottocentesco, tuttavia, affiorava un nuovo elemento, o per dir meglio acquistava uno spicco nuovo un vecchio motivo, che negli studi di storia religiosa doveva per l'argomento stesso restar pitì celato nelle pieghe del discorso: la vocazione di storico politico di Omodeo. I due volumi dell'opera sul Cavour (che restano, con la prima: e la terza parte del libro sulla cultura francese della Restaurazione, il 87 Bibliotecaginobianco

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