dicevamo, insufficiente, anzi sba1gliata? Certamente c'è stata, in conseguenza dei fatti di luglio, una parziale riquali-fìcazione del « centrismo >>n: el senso che le soluzioni provvisorie che in luglio - grazie però anche a Nenni, che ha coperto il fianco di Saragat - sono state trovate per consentire al paese di superare il momento critico, clie era stato creato da alcurii irresponsabili di destra, avevano un loro valore proprio nella misura in cui non erano dirette a impedire l'apertura a sinistra, come il «centrismo,>> di Malagodi e di Pella, ma erano dirette a salvare tempestivamente le istituzioni dalle conseguenze dell'apertura a destra. Si trattava i risomma di soluzioni antifasciste, non di soluzioni antisocialiste. È questo un punto di partenza dal quale non si può prescindere, come ne prescindono coloro i quali affermano : nulla è cambiato e nulla deve cambiare dopo il 6 novembre, dal momento che la maggiorariza dell'elettorato si è pronunciata per un consolidame1ito clelle ali clel «centrismo>>, dei liberali e dei socialdemocratici. L'interpretazione «centrista>> è dunque a riostro giudizio ins-ufficiente, anzi sbagliata; sia perchè forza il signi-fìcato del successo ottenu-to dai socialclemocratici, i quali lianno impostato in termini tutt'altro che « ce,ntristi )> la loro campagria elettorale (e lo stesso deve dirsi dei rep,ubblicani, che, pur non avendo potuto presentarsi in tutte le pro-· vincie e pur non ave,nclo avuto il concorso dei voti radicali, hanno con,- servato i voti del 1958); sia perchè non tiene conto clel principale dato politico creato dal 6 novembre, non tiene conto, cioè, del fatto che è stata lacerata la foglia cli fico monarchica. E da questa laceraziorie rleriva appunto il dilemma che si pone ora alla DC nelle principali città italiane: MSI o PSI. È un dilenima cui l'on. Moro e i suoi amici potranno sfuggire solo se ripiegheranno sulla soluzione - che dovrebbe essere eccezionale - dei com1nissari prefettizi. È vero perciò che si sono avuti limitati spostamenti complessivi fra l'una e l'altra forza politica, e che, a co1ifroritare i dati del '56, clel '58, del '60, si ricava l'imp1·essione che la grandissima maggioranza degli italiani ha sempre votato per gli stessi simboli; ed è vero altresì· che, se gli spostamenti complessivi risultano tanto esigui, anche maggior rilievo acquistano gli aumenti dei voti liberali e dei voti socialdemocratici. Ma è a1iche vero che per guadagnare questi voti i socialderriocratici hanno dichiarato a tutte lettere che essi propongono al paese soluzioni di centro-sinistra e aprono al PSI per mettere il PSI di fronte alle sue responsabilità; mentre i liberali hanno proclamato 4 Bibliotecaginobianco
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