tutto nuovi, per puntare invece su di una riforma degli organi e delle attribuzioni della provincia, là dove una tale riforma sia giustificata dalla presenza di un'importante comunità metropolitana. In questo caso, tuttavia, si porrebbe il problema della non coinci-· <lenza, nella maggior parte dei casi, tra circoscrizioni provinciali ed aree metropolitane, che delle prime risultano meno estese, anche se possono sconfinare, talora, in comuni appartenenti invece a diversa provincia. Ora, i problemi più impellenti delle aree metropolitane hanno caratteristiche così singolari, e sono così profondamente diversi da quelli che si riferiscono alle zone prevalentemente rurali della stessa provincia in cui esse si trovano, che c'è da dubitare seriamente dell'opportunità di affidare la solt1zione degli uni come degli altri ad un'unica' autorità locale, che finirebbe così con l'essere assillata da troppi compiti di natura estremamente eterogenea e con il trovarsi in buon numero di casi nell'impossibilità di assolverli in maniera adeguata. Si faccia per esempio il caso della provincia di Torino: quale senso avrebbe affidare all'autorità metropolitana torinese, che verrebbe a trovarsi_oberata dalla fatica non certo indifferente di tener testa a tutti i complessi problemi posti da una delle zone industriali più esuberanti d'Italia e dal centro urbano del paese in più rapida espansione demografica, anche il compito di provvedere alle sorti, invero già assai compromesse, dei bacini montani della provincia, il cui progresso economico e sociale richiede evidentemente una programmazione fondata su basi del tutto diverse ed interventi amministrativi che nulla hanno a che fare con quelli necessari nella zona d'influenza di Torino? Qualora si volesse pertanto affidare agli organi provinciali la funzione di autorità metropolitana, si renderebbe necessario procedere ad una revisione territoriale di quelle provincie in cui sia compresa un'area metropolitana, in modo da far coincidere grosso rr:iodo quest'ultima con la circoscrizione della provincia investita dei nuovi poteri, e creandone una o più altre a statuto normale nella rimanente zona a carattere non metropolitano, ovvero aggregando quest'ultima ad un'altra provincia limitrofa. Una delle obiezioni più comuni cui certamente andrebbe incontro una soluzione del problema delle comunità· metropolitane fondata sulla creazione di un sistema a base federale, è quella della complessità e delicatezza dei co11gegni politico-amministrativi tipiche di un tale sistema, nonché del pericolo che a causa sua possano esacerbarsi le rivalità e le incomprensioni tra i vari comuni dell'area metropolitana, i quali tenderebbero per naturale forza di cose ad ingaggiare una vera e pro48 Bibliotecaginobianco
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