Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

certa ampiezza. Per quanto riguarda le aree metropolitane, dovrebbe ormai esser evidente la necessità di affidare ad un'unica autorità metropolitana, composta da organi rappresentativi alla cui formazione partecipino, in misura proporziona·le al loro peso, i vari comuni della zona interessata, compiti e attribuzioni di più marcato interesse generale, sia nel settore urbanistico, che in quello economico-sociale e dei principali servizi pubblici, mentre dovrebbero restare ai singoli comuni poteri e competenze riferentisi a materie di natura prettamente locale. È chiaro, tanto per fare un esempio fra i più accessibili, che il problema dell'inquinamento atmosferico prodotto dagli stabilimenti industriali è problema di portata e quindi di competenza metropolitana, mentre la lotta contro i rumori è di pertinenza dei singoli comuni. La provincia, così com'è regolata dall' attt1ale legislazione, non è assolutamente in grado di svolgere il ruolo di autorità metropolitana, e ciò non solo a causa della tenuità dei suoi poteri e della scarsezza delle sue attribuzioni, ma anche perché manca ogni forma di collegarnento fra essa ed i comuni inclusi nel suo territorio, collegamento che è invece essenziale se si vuole che una co1nunità metropolitana non sia gettata nel caos della disorganizzazione amministrativa più completa:. È necessario perciò o modificarne profondamente la struttura e le competenze, anche al di là di quanto suggerito dal progetto di legge sopra esaminato, ovvero creare un istituto di amministrazione locale del tutto nuovo, appositamente studiato per le esigenze particolari delle comunità metropolitane sulla b_ase di una federa·zione di comuni. Quest'ultima soluzione presenterebbe in.dubbiamente il vantaggio di consentire al legislatore, non impacciato dalla presenza di strutture preesistenti su cui dover innestare la propria opera riformatrice, una maggior libertà d'azione nel suo difficile compito di dar vita ad istitutj metropolitani il più possibile aderenti alla situazione di fatto che sono chiamati a fronteggiare. È anche certo, tuttavia, che scegliendo questa via si andrebbe incontro a difficoltà di realizzazione forse insormonta- . bili, prima fra tutte la djffidenza, si potrebbe dire anche la ripugnanza generalmente sentita da organi di governo, da studiosi e dalla grande massa dei cittadini per ogni riforma· che comporti la creazione di nuovi enti, i quali vengano ad aggiungersi alla folta schiera di quelli già attualmente esistenti nel campo dell'amministrazione locale 24 • Tanto più 24 Per questa generale ostilità contro ogni radicale innovazione in questo campo, che porti alla creazione di nuovi enti locali a diversa base costituzionale e strut45 ·Bibliotecagin0bianco

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