mare eh' essa rappresenti necessariamente la soluzione migliore e che meriti di venire accettata ad occhi chiusi, bensì mettere in rilievo che potrebbe e forse dovrebbe costituire il punto di partenza per una discussione concreta e viva sui vari aspetti della questione, sia in Parlamento che altrove, e sopra· tutto sulla stampa e in seno al consiglio comunale di Milano, che dovrebbero essere l'una e l'altro i più diretti il1teressati e che invece hanno dimostrato nei suoi confronti una serena indifferenza, quasi che si trattasse di t1n progetto per la sistemazione amministrativa della luna·. Innanzi tutto, si potrebbe rimproverare al progetto un'eccessiva timidezza nell'opera di sfrondamento dei poteri di controllo dell'autorità tutoria, che vengono lasciati sostanzialmente immutati. Le funzioni di carattere metropolitano sono già di per sé così complesse, sia per la loro particolare natura che per la composizione e formazione degli organi chiamati ·ad esplicarle, che il sottoporle al farraginoso, lento e opprimente sistema di co11trollo delle autorità governative così com' esso è attualmente congegnato, significherebbe rendere in pratica inoperanti gli organi stessi e impedire o re11dere estremamente difficile la soluzione sia pur parziale di tutti i più pressanti problemi di un'area metropolitana. D'altra parte, la stessa composizione del consiglio provinciale secondo quanto previsto dal progetto, e il duplice modo della sua1 elezione, rappresentano già di per sé una notevole garanzia di sano equilibrio interno e rendono quanto mai improbabili eventuali abusi da parte sua, o degli organi esecutivi verso di esso responsabili. Non vi sarebbe quindi sufficiente giustificazione al voler continuare a considerare anche le autorità metropolitane come perpetuamente minorenni e si potrebbe quindi pensare seriamente, senza farsi paralizzare dal timore di cadere nell'anarchismo, all'opportunità di limitare per esempio alla sola· vigilanza il controllo governativo sulle deliberazioni degli organi metropolitani, abolen,do quindi il controllo dj merito. In secondo luogo, c'è da dubitare che le ulteriori fonti di entrate indicate dal progetto possano esser sufficienti a coprire le maggiori spese che le nuove attribuzioni delle provincie comporterebbero. Questo potrebbe anche essere il caso per un'area metropolitana particolarmente iirbano, Milano s.d., pp. 123-24 e D, RoDELLA, Le funzioni del comune in una grande città e la necessità di adeguare la struttura amministrativa alle esigenze cittadine, in Aspetti, problemi, realizzazioni di Milano - Raccolta di scritti in onore di Cesare Chiodi, Milano 1957, pp. 457-67. 43 Bibliotecaginobianco
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