ma110 così inevitabilmente squilibri gravi, vere e proprie zone depresse _ all'interno di una singola area metropolitana:, che n~11possono non pregiudicaTne seriamente le possibilità di un organico sviluppo sociale ed economico e che d'altra parte rendono ancor più gravoso il compito del comune capoluogo, sul quale vanno ad accumularsi in maniera del tutto irrazionale e contraddittoria sempre più numerosi oneri e più gravi resp·onsabilità. Ciò è particolarmente vero, per esempio, nel campo dei pubblici trasporti. Ogni grande città si trova a dover fronteggiare al suo interno problemi sempre più complessi, fino a diventare quasi insolubili, nel settore del traffico e dei trasporti pubblici: la congestione ha raggiunto ormai in tutte le metropoli i caratteri di una pubblica calamità e rischia in alcune, come Roma, di provocarne la paralisi pressoché totale 4 • Ma quasi che ciò non bastasse, la grande città metropolitana riore tecnicamente meglio preparato, avessero tempestivamente indirizzato e disciplinato la edificazione. Un quartiere residenziale non è fatto solo delle piccole e grandi case, che come funghi in pochi mesi possono sorgere dal suolo, ma anche da tutto ciò che serve a rendere facile e piacevole il soggiorno agli abitanti: strade, acquedotti, scarichi, energia, illuminazione, eccetera. Quanti dei nostri minori comuni sono in grado di apprestare tutti questi indispensabili servizi ai nuovi aggruppamenti di casette, sorte per caso dove un avveduto speculatore ha messo per primo a disposizione un terreno ' lottizzato ' alla meglio e generalmente, per ragioni di prezzo, lontano dal nucleo abitato? Privi delle necessarie attrezzature questi nuovi aggregati di casette, ora linde e fresche, sono fatalmente votati a una rapida decadenza nel fango e nel buio, fonte di guai per il comune, che suo malgrado li ospita, e per i non fortunati capitati. Non è nell'interesse delramministrazione pubblica e del privato, che simili problemi siano esaminati da un punto di vista più generale e con aderenza a elementi di giudizio 1neno occasionali e contingenti? ». Cfr. C. CmooI, Considerazioni urbanistiche sulla provincia ambrosiana, in Atti del I Convegno di studi per la « Provincia Ambrosiana », Milano 24-25 marzo 1956, s.l. e s.d. (edizione a cura del Partito Liberale Italiano), p. 64. 4 Sul problema del traffico e dei trasporti pubblici nelle grandi città cfr.: C. GuzzANTI, Contributo allo studio del problema dei trasporti nelle zone centrali delle città, con particòlare riferimento a quella di Roma, in « Politica dei trasporti », aprile 1954, pp. 195-202, maggio 1954, pp. 255-60, giugno 1954, pp. 313-18; A. P ATRASSI, Sul problema dei trasporti nelle zone centrali delle grandi città, in « Politica dei trasporti », maggio 1955, pp. 276-84; VIARIUS, Problemi dei servizi pubblici di trasporto in concessione nel Lazio, in « Rassegna del Lazio », maggio 1955, pp. 9-13; G. CosTA, Problemi e prospettive della circolazione a Roma, in « Strade e traffico », novembre 1955, pp. 3-43; G. GoRINI, Sulrutilità dei trasporti pubblici collettivi per evitare la congestiane del traffico stradale, in cc La municipalizzazione », gennaio 195~ pp. 13-15; F. FIORENTINO, Roma e il suo sistema di comunicazioni. 24 Bibliotecaginobianco '
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