Nord e Sud - anno VII - n. 10 - novembre 1960

nuovo mensile si trovò ad agire i11·una situazione ben diversa da quella in cui si era fo_rmato il gruppo che gli aveva dato vita: i cattolici in un successivo convegno delle associazioni avevano riconosciuto cl1e nella situazjone italiana l'unica riforma possibile era quella della scuola di stato e avevano rinunciato a fare della scuo]a il principale argon1ento della loro propaganda. Libera Critica, sorto per inserirsi in una polemica che non era più attuale, allargò i suoi obbiettivi, dando injzio a una 1Jolemica, che tuttora lo impegna, contro il malgoverno democristiano della scuola, il confor1nismo e l'autoritarismo dei presidi e con una campagna sul problema dell'educazione sessuale; cercò inoltre di inserire la sua azione in una prospettiva più ampia• dando spazio ad articoli sulla questione meridionale e in generale sui problemi sociali, senza tralasciare alcuna occasione di mettere in luce il suo antifascismo. Per concludere questa breve storia· accenneremo agli altri giornali studenteschi oggi attivi a Milano. Gli interscolastici sono solo due: Libera Critica e il cattolico Mila no Stucleriti: questo IJeriodico clo1Joun anno di crisi si è risollevato_ nel '60: la sua posizione di diffidenza nei confronti del movimento studentesco è criticabile ma alcuni articoli, come una breve inchiesta sulla· 'Bassamilanese' sono di ottima qualità; è un peccato che buona parte delle sue numerose pagine sia occupata da materiale frivolo in verità piuttosto scadente 22 • I giornali di istituto proseguono la loro vita eternamente giovani per il continuo rinnovarsi delle redazioni. Una· maturazio11e è però visibile anche ii1 essi. In primo luogo dal punto di vista tecnico: alcuni sono diventati delle vere e proprie riviste (Il Ruclere, Il Leonardo)· e tutti hanno abbandonato, dal '58, il ciclostile per la stampa. I migliori sono ancora i più tradizionaH fogli dei licei classici: La Zanzara, Berchet, "}.,f ister Giosué, affiancati dal più recente Petronius. Ancl1e il loro contenuto è mutato: gli articoli umoristici di tipo goliardico vanno scomparendo, le vivaci polemiche sulla politica scolastica sono sostituite da più con1passati e approfonditi articoli. Si djrebbe che l'esperienza dei predecessori, molto spesso nem1neno conosciuti, sia servita: ai nuovi redattori. In conclusione i giornali di istituto hanno spesso guadagnato quanto a serietà e ad approfondimento dei temi. E questo è un fatto positivo anche se qualcuno può rimpiangere cl1e essi stiano perdendo quella vivacità e quell'ardore polemico che costituiva la loro primitiva ca·ratteristica. 22 « Milano studenti » fu diretto nel '58 da Federico Rossi, nel '59 da Giuseppe Filippini e Antonio Damico e nel '60 da Giampiero Gamaleri. . 111 Bibliotecaginobianco

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