un programma culturale e ideologico effettivamente comune. Ore 12 corrispose in un certo senso al momento ' longanesiano ' della borghesia milanese: nel clima di diffidenza che circondava gli avventurieri delle formazioni di destra e la crisi del Partito liberale, il moralismo amaro dell'editore emiliano sembrò a un certo punto dar vita a una nuova: formazione politica. Il modello cui Ore 12 si ispirava era naturalmente Il Borghese, gli ideali che vi si sostenevano: un nazionalismo patetico, un conservatorismo decoroso e abba·stanza banale. Il giornale ebbe una parte letteraria, curata da Guido Vergani, cl1e si fece via via più 11utrita: accanto a prose e poesie di toni decadenti di qualcl1e valore documentario su vita e sentimenti di un certo tipo di giovani borgl1esi a metà strada tra il mondano e l'intellettuale comparivano delle note critiche che vennero maturando insieme coi loro autori. Ore 12 non perse però mai quel tono dilettantesco che gli derivava dal fatto di occuparsi di cose su cui in fondo i suoi redattori non avevano nulla da dire. L'unico argomento che venne dibattuto per molti numeri e che sembrò suscitare l'effettivo interesse dei lettori fu una polemica sulle diciottenni che mise effettiva1nente a fuoco una situazione sociologica e culturale di qualche interesse, anche se l'intera· questione fu trattata in un tono di brillante banalità 11 • Accanto al qualunquismo conservatore di Ore 12, si ebbero due pubblicazioni su posizioni di vera e propria destra politica, le ultime di questa tendenza a esser diffuse nelle scuole. La Frusta auspicava un partito anticomunista che cc amalgamasse lo spirito battagliero dei missini con la prt1denza, il culto della legge e l'oculatezza dei libera·li di destra » : anche giornalisticamente il suo livello fu molto basso. Più serio fu invece il tentativo de Il Tricolore organo degli studenti monarchici, che nel '56, sotto la direzione di A. Del Pennino, cercò di farsi portavoce di tutti gli stt1denti di destra, esclusi i fa scisti: il gio1nale, sulle orme de Il Portico, dedicò una: doppia pagina al dibattito e, dopo sette numeri, si vide sospesi i finanziamenti dal PNM perché troppo liberale. Negli ultimi mesi de1 1955 nacque, come si è detto, a ct1ra degli ex collaboratori de Il Portico aderenti a Unità Popolare, un foglio dalle pretese nazionali: Azione Studentesca, diretto da Mario Vegetti. Il giornale diede grande importanza all'autonomia e al rinnovamento del movimento associativo medio approfondendo le prospettive di riforma della 11 Si alternarono nella direzione di «Ore· 12 » G. Spotorno, G. Verg ani, B. Mosca. 105 Bibliotecaginobianco
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