nella' prima parte del convegno, in cui i milanesi non presero la parola furono la richiesta del ' voto palese' e quella di portare l'insegnamento della storia fino a oltre il '18, proposte in sè giuste, che però per la loro limitatezza denunciavano chiaramente la mancanza di approfondimento dei problemi della scuola. Poi si propose la creazione di un unico organismo che rappresentasse tutti gli studenti medi, sull'esempio universitario dell'UNURI. Per poter fare questa proposta· i partecipanti al convegno impostarono tutta la prima parte della riunione in modo artificioso ed equivoco cercando di far passare se stessi, rappresentanti dei giornali studenteschi, per i legittimi rappresentanti degli studenti ita'- liani nel loro complesso. Solo l'intervento dei n1ilanesi chiarì gli equi-- voci e riportò il convegno su un piano di serietà: dopo aver denunciata la limitatezza programmatica delle prime due richieste, fecero notare come la creazione di un organismo .centralizzato nazionale, cl1e fatalmente avrebbe attirato s11 di sè le bramosie dei partiti, sarebbe stata t1n grave pericolo per l'indipendenza dei giornali e del movimento studentesco e come in ogni modo il convegno non fosse competente a deliberare in materia·, dato che i soli organismi veramente rappresentativi degli studenti erano le associazio•ni di istituto, nelle qt1ali gli studenti sono democraticamente rappresentati. Il convegno di Bologna ft1 la prima e l'ultima riunione nazionale organizzata· autonomamente dagli studenti. Infatti il convegno nazionale della stampa studentesca, che si tenne a Roma nel novembre del1' anno successivo, fu promosso da un organismo para ministeriale, il Segretariato nazionale della gioventù. Circa' 300 rappresentanti dei principali giornali studenteschi, dopo aver ascoltato le relazioni, sostanzialmente obiettive, ma non particolarmente interessanti di Bartolo Ciccardini e di Luigi Pedrazzi, parteciparono attivamente alla discussi0nei che seguì; essa si svolse in modo ben diverso da quanto prevedevano gli organizzatori: si accusò il segretariato per la gioventù di volere irregimentare la stampa studentesca e di volerne ledere l'autonomia. La· polemica proseguì poi st1i giornali degli studenti anche dopo il convegno 7 • Probabilmente le accuse degli st11denti erano fondate: l'iniziativa 7 Vedi: Stampa St·udentesca, Atti del Convegno Nazjonale, 4-6 novembre 1935, Quaderni del segretariato nazionale della gioventù, n. 4, Roma 1956. Per una critica a tutto il convegno vedi, il Quaderno n. 1 a cura dell'agenzia di parte liberale « Informazioni stampa studentesca », Roma, 15 novembre 1955 (ciclostilato), e M. V., Un convegno sconveniente, in « Azione studentesca», Milano, febbraio 1956. 102 Bibliotecaginobianco
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