Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

ALoo GARosc1, Gli intellettuali e la guerra di Spagna, Torino, Einaudì, 1959, pp. XIII-482, L. 3.000. Nella ormai copiosissima bibliografia di varia natura sulla guerra di Spagna (oltre a quella citata e utilizzata con larghezza da Garosci nel suo volume, una ordinata e abbastanza nutrita rassegna è quella di Giorgio Rovida: La guerra civile spagnola. Problemi storici e orientamenti bibliografie-i, apparsa nella «Rassegna Storica del Socialismo », n. 6 del 1959; buona poi per le fonti letterarie la bibliografia riportata da Dario Puccini nel suo Rornancero della Resistenza spagnola, edito da Feltrinelli nel 1960) le opere italiane non son molte e tutte o quasi di carattere memorialistico. Una vicenda che appassionò a suo tempo il mondo e nella quale l'Italia fu direttamente, e drammaticamente, impegnata su entrambi i fronti di guerra non sembra aver suscitato che scarso interesse nella storiografia italiana, e non molto di più nella cultura politica militante. A determinare questa sjtuazione ha certo contribuito, ed in misura notevole, il fatto che non fu possibile allora, quando la sedizione franchista divampò, avviare tra noi alcun dibattito sui grandi problemi che balzavano in primo piano, e con piena evidenza, nella storia d'Eurqpa. E dove l'interesse fu vivo e la discussione si tentò, negli ambienti della cospirazione antifascista ed in quelli delBibliotec·aGino Bianco RECENSIONI la giovane fronda fascista, oltre alle proibitive condizioni create dal regime poliziesco, fu di potente ostacolo che la sola fonte alla quale si potesse con con"' tinuità attingere fosse quella fascista, una fonte cioè che si distingueva non soltanto per faziosità, ma anche per il grado assai basso della sua impostazione politica e ideologica. Ciò non toglie - ce lo ricorda qui Garosci sulla scorta di una testimonianza letteraria di Vittorini (p. 454) -- che alla guerra di Spagna si possa attribuire grande importanza nel processo di maturazione in senso antifascista dei più inquieti e sensibili rappresentanti della prima generazione littoria e nella ripresa antifascista tra gli operai: ma siamo evidentemente su tutt'altro piano. 95 Quel che resta infatti da domandarsi è perchè neanche dopo, nel quindicennio democratico corrente, gli studi sulla guerra di Spagna - e la domanda potrebbe estendersi a tutti i grandi problemi della storia contemporanea - non abbiano àvuto un serio e soprattutto continuativo sviluppo. Una ipotesi non infondata è quella che nell'ambiente favorevole costituito dalla tradizione umanistico-erudita della storiografia italiana si sia innestata, per vicende politiche particolari, la tendenza ad identificare la linea di divisione tra l' attività storiografica e la pubblicistica politica in un dato esterno alla problematica storica, quello cronologico, ponendo all'ingrosso

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