Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

logico, ricl1iedendo una maggiore divisione del lavoro e consumi di ma·ssa, tenderà ad aumentare il comportamento di massa. La stragrande maggioranza dei cittadini sta diventando una massa di lavoratori cc dipendenti », di fronte ad una cc casta superiore di individui indipendenti », sempre più staccati e ridotti di numero. Da questo punto di vista il progresso tecnologico limita, anzichè espandere, la giustizia sociale. (La cc dipendenza » e l' cc indipendenza » sono certamente diverse da come erano 50 o 100 anni addietro, ma il loro rapporto cc eticopolitico » è un tratto sostanzialmente costante della nostra storia. Comunque è evidente che la: nuova fase del progresso tecnologico pone jn termini nuovi il problema de]la giustizia sociale e della democrazia: in termi11i molto più complessi e pe1tanto assai più difficili). Anche la posizione economica dell'Italia negli anni '60 e ancor più nei '70 potrà essere molto diversa da quella del decennio trascorso, se con una' continuata ascensione degli investimenti si realizzeranno grandi innovazioni n_on soltanto in particolari settori -- come già sta avvenendo - ma dappertutto, cioè con una generale azione i11novatrice. Parecchi sono i rami dell'attività economica dove la produttività è assai più bassa· che all'estero, e dove per una serie di motivi è mancato finora lo stimolo a far meglio, ma dove si avranno presto decisivi cambiamenti. Le proporzioni tra le varie quantità economiche dovranno esser diverse da quelle che si sono realizzate negli ultimi anni. Anzitutto, come s'.è detto, occorre organizzare istituzionalmente, settore per settore e zona· per zona, centri di ricerca e assistenza tecnica atti a garantire che il progresso tecnologico si diffonda il più celermente possjbjle. Questo va inteso soprattutto per le medie e le piccole imprese, anche perchè, essendovi maggiore l'arretratezza, è più agevole innalzarvi la produttività. Circa le proporzioni tra produzioni, investimenti e co11sumi, secondo il relatore è da escludersi, co11trariamente a' quanto ritiene una recente letteratura nordamericana, ogni ipotesi-guida a livello aziendale. Per ogni modello vi sarebbero eccezioni a non finire. Invece al livello macroscopico il processo produttivo possiede proporzioni interne molto meno instabili, e per le quali quindi si possono costruire ragionamenti analitici. Poichè l'introduzione del progresso tecnologico fino al limite del 100 per cento delle possibilità - che si dovrà effettuare gradatamente nei prossimi anni per non restare indietro comparativamente agli altri paesi - attenuerà l'incremento annuo dell'occupazione totale, già basso attualmente (2,1 per cento), è chiaro che per mantenere elevato jl red78 BibliotecaGino Bianco

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