Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

non può cercare di eludere le sue responsabilità con la scusa di eventuali reazioni del PLI. Questa e molte altre ragioni fanno dunque ritenere non solo auspicabile, 1na anche possibile, solo che la DC lo voglia, una nuova maggioranza in Sicilia. Di tale nuova maggioranza c'è urgente necessità, perchè così non si può andare avanti, perchè i tumori della situazione siciliana devono essere una buona volta estirpati, perchè la politica meridionalista, prima ancora che nuovi interventi economici, richiede oggi una boriifica politica, uno s-f orzo consapevole per il risanamento di una atmosfera che dopo anni di apertura a destra è diventata vera1nente irrespirabile. Lo era diventata dopo due mesi la situazione italiana con il governo Tamhroni; è facile quindi immaginare come lo sia diventata dopo anni la situazione meridionale con le alleanze che sembrano al sindaco di Foggia, al cardinale Ruffini e ad altri uomini << di coscieriza » le sole degne di essere coltivate dalla DC e che coprono quasi tutta l'area amministrativa del Mezzogiorno! Ne tengano conto le direzioni dei partiti che hanno f ormaio la maggioranza sotto la spinta delle gravi preoccupazioni suscitate dal governo Tambroni e delle non meno gravi conseguenze provocate nel paese dal suo atteggiamento e dalla sua composizione. E in particolare ci sia consentito cli chiedere ai riostri amici repubblicani e socialdemocratici di porre subito, se già non lo hanno fatto, il problema della progressiva liquidazione delle aperture a destra nel Mezzogiorno: la solu~ione di esso - anche in vista delle prossime elezioni - dovrebbe essere 1,na delle fondamentali condizioni, la principale, della adesione dei partiti di centro-sinistra alla maggioranza di cui dispone il governo Fanfani. 6 BibliotecaGino Bianco

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