progresso tecnologico ha mutato o andrà mutando la grandezza e il funzionamento. Uno di questi è il rapporto tra investimenti e consumi, che è alla base del teorema sul risparmio. Fino a ieri pareva che a ogni livello di reddito, questo si ripartisse sempre (a prescindere dai periodi bellici) secondo le stesse proporzioni tra investimenti e consumi, e questa era anzi considerata una proprietà quasi assoluta della dinamica macroscopica. Oggi, a seguito del progresso tecnologico, questa proprietà quasi assoluta non esiste affatto, ma piuttosto ne esiste un'altra: come media nazionale, la percentuale degli investimenti rispetto al reddito prodotto tende, nella seconda fase del progresso tecnologico, a diminuire. Un'analisi di dati americani e di altri paesi occidentali progrediti, esposta in appendice alla relazione, conferma questa constatazione. Invece ancora provvisoria è la prova che possono fornire i dati statistici italiani, dato che la fase che attraversa il nostro paese è ancora di transizione. La ragione fondamentale della caduta del volume totale degli investimenti, rapportato al reddito nazionale, è per De M.aria la produttività tecnica fortemente ascendente delle nuove invenzioni, la quale comporta fatalmente un abbassamento dei prezzi di offerta dei beni strumentali al di sotto di quelli di ogni altro bene o servizio. Per rendersi conto di questo fenomeno non si deve guardare ai prezzi di uso del capitale monetario, ma ai prezzi delle materie prime e sussidiarie (cotone, polpa, grano, riso, olio di lino, zucchero, iuta, lana, gomma, ecc., in agricoltura; carbone, energia elettrica, petrolio, nitrati, zinco, ecc., nell'industria·), ai prezzi dei beni durevoli - sia strumentali che di consumo - e a quelli di alcuni servizi fondamentali come i trasporti. Il progresso tecnologico ha impresso cioè una particolare direzione di mutamento al volume relativo degli investimenti: al valore dei mezzi materiali di produzione rapportato al valore delle merci finali. Mentre la domanda di queste si espande con l'a1 llargarsi della produzione del reddito nazionale, cioè è simmetrica, per i primi c'è una rea - zione antisimmetrica'. Oggi e domani che sia, probabilmente la metà degli ammortamenti - afferma De Maria - sarà un'altra massa -di investimenti ad abundantiam, da cui la società potrà trarre nuovi redditi senza che sia' stato· necessario un corrispondente rìsparmio. Lo sviluppo economico è quindi sempre meno limitato del capitale: non solo perchè si raddoppia in periodi di tempo sempre più raccorciati, ma anche perchè, a causa del progresso tecnologico, si for75 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==