successo pieno, da questo punto di vista: le autorità hanno corrisposto premurosamente agli inviti, fors'anche con l'intima speranza di attenuare così quei sospetti di insufficiente modernità e di a-rretratezza culturale che abitualmente le circondano nel nostro paese. L'awenimento è stato nel contempo una convincente dimostrazione di come l'istituto del congresso scientifico si stia rapidamente modificando anche da noi. In parole povere: la scienza si sta· industrializzando, e i relativi congressi vengono adottando le tecniche della comunicazione di massa. Il campo delle scienze sociali è l'ultimo in ordine di tempo ad adeguarsi, perchè, afflitto da un grave ritardo storico, ancora ieri si trovava nello stadio artigianale. Ma ora appunto si sta cercando di eliminare lo sfasamento accelerando il più possibile i tempi. La conseguenza è ovvia. Se si vuole seguire gli sviluppi ufficiali delle scienze sociali occorre assuefarsi a questi congressi mastodontici e sempre più frequenti, saper vincere il senso di smarrimento cl1e si prova al cospetto di queste va1angl1e di carta stampata, di fronte al carosello della « interdisciplinary cross-fertilization », ed affrontare serenamente il compito di esser sempre più selettivi verso le fatiche ieri annuali, oggi semestrali, trimestrali e forse addiritt1..1ra mensili dei relatori. Quando i congressi durano ininterrottamente sei giorni, tutti in seduta plenaria, è giocoforza mettere in atto tt1tta una serie di precauzioni per non perderne i momenti salienti ed evitare di trovarsi h1 aula nelle ore morte, allorchè si impadroniscono del microfono i carrieristi universitari. Ma anche quando ci si limita a compulsare le relazioni stampate, non è sempre facile - ed è appunto il caso di questo Congresso - sceverare il grano dal loglio, individuare, al di sotto del quasi universale gergo accademico-burocratico, le ricerche di grande o piccola utilità ·da quelle puran1ente d' occa-sio11e,gli interessi scientifici autentici da quelli « indotti », gli studi intelligenti da quelli ottusi, il serio impegno morale dall'oggettivismo trasformistico. Anche da noi vige ormai l'ammonimento caro al mondo accademico americano cc Publisli or perish ! ». E il congresso diventa il ma·ssimo centro propulsore di questa attività frenetica, cui molti relatori fanno fronte solo grazie alle équipes esecutive di cui dispongono come professori e come dirigenti industriali o amministrativi. Così è, ad ogni modo, l'industrializzazione della scienza, alla· quale non resta che augurare di esser posta al servizio di studi di alto livello, lasciando alle 72 BibliotecaGino Bianco
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