cl1e deve dirigersi lo sforzo: con l'istituzione di nuove scuole ad indirizzo industriale, fornite di strumenti di lavoro (si tenga presente la lodevole iniziativa del CIME), con una larga opera di incoraggiamento verso quel tipo di scuola. Si consideri ancora che nel '51 so110stati contati 785 analfabeti in età di obbligo scolastico: ciò significa che oggi quegli stessi premono alle porte del collocamento, mentre forse non hanno imparato nemmeno a declinare le proprie generalità. Salerno ha poi bisogno, ancora e sopratutto, di spazio vitale per gli elementi culturalmente più qualificati. Deve riuscire a fermare, nei limiti naturali, l'esodo dalla città di queste forze che sono preziose quanto quelle economiche. Deve dare mezzi e credito alla più qualificata istituzione scolastica (il Magistero) perchè si crei fiducia nella sua continuità produttiva da parte degli elementi più dotati. Deve sostenere la vita di centri di studio, magari tagliando un poco le spese voluttuarie dei non pochi congressi e delle molte manifestazioni folcloristiche che si ripetono spesso. Salerno deve infine sfruttare meglio l'industria turistica, soprattutto acquistando la coscienza dell'ospitalità commerciale, uscendo dalla parsimonia ,di tipo provinciale. Alla maggiore ricettività alberghiera, soprattutto a livello turistico, deve affiancarsi la finezza e il gt1sto dei venditori dell' « ozio commerciale ». Le bellezze naturali, la vista della litoranea ricca di giardini fioriti, alcuni monumenti o pezzi di m.usei, non sono le insostituibili attrattive del turismo specialn1ente in una provincia tanto ricca di questi stessi valori. Quanto a ciò che si è detto relativamente a ciò cl1e avviene in campo politico ne risulta la conclusione che la vecchia classe dirigente è ormai prossima al punto critico. Nella fase del probabile ricambio le forze democratiche e progressiste possono rimontare l'attuale svantaggio. LUIGI LERRO 70 BibliotecaGino Bianco ' •
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