Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

E tuttavia, si dirà, la soluzione proposta dall'on. Napoli non ha pos- - sibilità di affermarsi, perchè ad essa si opporrebbero i liberali, e si rischierebbe quindi di mettere in crisi il delicato equilibrio parlamentare delle cc convergenze parallele», così faticosamente raggiunto. Ma perchè i liberali, e in particolare i liberali della Sicilia orientale, i Martino e i Cannizzo, dovrebbero prestarsi come puntello nazionale del governo Maiorana e dovrebbero assumersi la responsabilità di un sottogoverno mafioso, attuato in Sicilia oggi più che mai, e certamente repugnante agli occhi di ,un moralizzatore come fon. Malagodi? Perchè i liberali dovrebbero preferire questa situazione [che è nata sotto gli oscuri segni dell'operazione D' Angelo-Santalco, e prospera in un clima che favori- . sce soltanto l'opposizione comunista, proprio come quello che in Italia ha recentemente indotto tutti gli uomini di buona volontà ad allontanare l'on. Tambroni dai telefoni del Viminale] a una situazione che consentirebbe l'isolamento dei comunisti e l'inizio della liberazione dei siciliani dalla mafia? Non certo p·erchè ne risulterebbe alterata la politica estera del paese o m.inacciato il cc miracolo » economico! Si potrebbe dire perfino che, se i liberali si facessero essi promotori delf apertura a sinistra, assisteremmo a una operazione politica intelligente,, e pienamente giustificabile, agli occhi dell'elettorato liberale dell'Italia settentrio·nale, con le esigenze della lotta contro la mafia: la quale è introdotta nei centri di potere grazie ai s-uoirapporti con i partiti e gli uomini dell'apertura a destra; onde la necessità dell'apertura a sinistra, rion essendovi forze quantitativamente sufficienti per eludere l'apertura a destra con il solito quadripartito. Naturalmente, non osiamo sperare clie i liberali abbiano tanta finezza da condurre una operazione politica così abile e così giusta; ma riteniamo che comunque i liberali non possano respingere l'iniziativa dell'on. Napoli, non possano minacciare la crisi a Roma se tale iniziativa dovesse andare in porto a Palermo (il che, del resto, è stato implicitamente auspicato dal gruppo di « Democrazia. liberale » ). I liberali non possono fare questo perchè sono essi che devono temere una minaccia del genere - la nuova maggioranza a Palermo o la crisi a Roma - da parte della socialdemocrazia, da parte dell'on. Saragat, che dovrebbe 01'a giustificare con un significativo successo politico, come sarebbe appunto il successo della iniziativa rilanciata dall'on. Napoli, l'atteggiamento responsabilmente assunto, e fatto assumere alla socialdemocrazia, nella crisi di luglio. La DC è quindi oggi la sola responsabile della situazione siciliana e · ' 5 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==