Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

rilevanti fuori del settore conserviero e alimentare sono dovuti a gruppi settentrionali. Il fatto, per fortuna, è salutare: dal Nord vengono attivismo organizzativo, concezione moderna della conduzione dell'industria, apertura di aree commerciali più ampie e sperimentate, spinta alla qualificazione della classe operaia (lo stesso Marzotto, prima di impiantare la sua fabbrica nella quale sono impiegate circa trecento donne, ha istituito corsi di addestramento, durati sei mesi e diretti da personale specializzato venuto appositamente da Valdagno). In questo senso dovrebbe muoversi con maggiore convi11zio11ela classe dirigente locale: potrebbe preparare, per esempio, un piano coordinato di iniziative da sottoporre a gruppi settentrionali in modo da creare il ricambio delle vecchie strutture locali. È quanto potrebbe realizzare il Consorzio per la gestione della zona industriale costituito due anni fa. Il problema dunque è strettamente di iniziativa. Gli enti pubblici interessati debbono fornire il lievito, ma rifuggire dalla richiesta di provvedim,~nti o leggi speciali da parte dello. Stato. Valga a chiarimento un esempio. Dopo l'alluvion,e dell'ottobre '54, la classe dirigente locale si fece promotrice della legge speciale n. 279 del 9 aprile 1955 con la quale il Ministero del Tesoro veniva autorizzato ad erogare un miliardo per contribuzioni, nella misura del cinquanta per cento della spesa complessiva, a favore di quei proprietari danneggiati che avessero voluto trasferire le loro attività aziendale in altra parte della città. Ebbene~ dalle casse dello Stato sono usciti soltanto 20 milioni. Nuove iniziative di settentrionali a Salerno significano ancora circolazione di ricchezza in senso lato. Si sa infatti che il risparmiatore meridionale si affida tradizionalmente all'operatore economico del Nord: la liql1idità bancaria e dei depositi postali scemerebbe e il denaro affluirebbe verso le iniziative industriali 12 • La presente congiuntura è in realtà pesante. Il costo della vita dal ,57 al '58 ha subito un incremento del 2,66 %, mentre è rimasto stazionario il reddito medio 13 : si deve perciò ritenere che il maggior peso è stato sopportato dai cittadini meno abbienti. È interessante però 12 I depositi presso istituti di credito e le casse postali provinciali negli anni 1952-57 hanno fatto registrare rispettivamente questi valori, tenendo per unità di misura il milione di lire: 12.028, 15.925, 17.523, 19.419, 21.888, 21.028; 16.932, 19.847, 22.345, 2.570, 25.149, 27.626. 13 Alla fine del 1958 risultavano iscritti nell'elenco dei poveri del Comune di Salerno 1.955 persone. L'intera provincia risultava poi, nel 1958, al 27° posto nella graduatoria nazionale per il reddito complessivo, ma al 73° per il reddito per ahi58 Biblioteca Gino Bianco

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