Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

è vero che c'è anche qualche giovane - ad Avellino, ad Agrigento e pure a Foggia, dove sembra che la sezione giovanile. abbia deplorato che il sindaco avesse partecipato al convegno g·eddiano dell'44..ngelicum per dichiarare che le sole alleanze omogenee sono quelle della sua amministrazione, fra democristiani, monarchici e fascisti - che il cc caso di coscienza » non se lo pone nei confronti dei socialisti, ma nei confronti dei fascisti. Anche a costo di rimanere ancora una volta delusi, auguriamoci ditnque che questi giovani restino come sono e possano al più presto guadagnare nel partito posizioni tali da poter concretamente agire per correggerne le tipiche e sempre più gravi degenerazioni meridionali. E auguriamoci in particolare che i giovani democristiani di Agrigento vogliano e possano portare fino in fondo la loro opposizione all'apertura a destra ed il loro impegno per indurre la DC all'apertura a sinistra nell'Assemblea regionale. La lotta che si conduce da destra, attraverso le leve del governo regionale, per svuotare la _SOFIS e per impedire che essa investa capitali in imprese che potrebbero infastidire con la concorrenza taluni monopoli del Nord, ai quali sembra legato lo stesso presidente della SOFIS, il monarchico on. Bianco, sostenuto dal governo Maiorana (si veda la << Voce repubblicana » del 27-28 agosto), non è che uno dei tanti episodi che si possono citare per dimostrare che nessuna politica di sviluppo è possibile se nori contro i partiti dell'apertura a destra, se non eliminando del tutto gli esponenti di questi partiti dalle operazioni di sottogoverno e di spartizione del potere locale. L'altra indicazione politica da non sottovalutare - e che anch'essa · ripropone il problema della maggioranza aperta a destra e della sua contraddittorietà con la nuova situazione politica nazionale - è quella derivante dall' ini~iativa, rilanciata dall' on. Napoli, di varare una nuova maggioranza, democratica, estesa fino al PSI. Alcuni mesi or sono questa iniziativa è fallita per colpa di alcuni scon~igliati esponenti della sinistra socialista, che fecero il gioco dei comunisti, ma anche della destra democristiana. Tutto il PSI si è poi potuto rendere conto dell'errore che fu allora commesso a lasciar passare un'occasione che era vista favorevolmente anche dalla segreteria nazionale della DC. È pertanto lecito sperare che, ove l'occasione si ripresenti, un errore del genere, da parte dei socia:listi, non debba essere più commesso; o almeno che, contro la possibilità che lo si, voglia ancora commettere, la maggioranza autonomista del PSI abbia saputo fin da ora premunirsi. 4 BibliotecaGino Bianco

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