Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

ignorato che il fenomeno poteva offrire nuove prospettive di sviluppo economico-sociale, e si è limitata a considerare gli episodi di malcostume amministrativo fiorito intorno alle attività edilizie. All'ignoranza di un fenomeno teoricamente positivo (flusso immigratorio) ha fatto riscontro una attenzione esclusiva per il fatto negativo (disordine edilizio). Nel settore urbanistico e in quello produttivo, che sono vitali per la creazione delle infrastrutture necessarie al miglioramento del tenore di vita di una città in continua evoluzione, è mancato, ripetiamo, una coerente ed univoca politica d'intervento. L'aggregato urbano ha subito un'espansione a macchia d'olio, senza che fosse stato rispettato un qualsiasi rapporto uomo-superficie. Il verde è scomparso progressivamente, perché è prevalso l'interesse speculativo, reso più aggressivo dal continuo incremento del plus-valore delle aree fabbricabili. Ne è nata una mostruosità urbanistica: quartieri costruiti negli ultimi quindici anni (Carmine, Torrione, Pastena, Mercatello) 6 sono sorti nell'arbitrio privato, che ha fatto costruire strade e servizi dove e come ha voluto. Lo scalo ferroviario è stato incapsulato in mezzo a quartieri intensivi; una fabbrica di cemento, due molini e pastifici, l'officina municipale del gas, sono rimasti nel cuore della città, mentre il porto continua ad essere servito da una linea ferroviaria che si inoltra, per 6 Nel 1951 erano state censite 16.335 abitazioni con 46.851 stanze. Il numero medio di stanze per abitazione era di 2,9; quello di persone per stanze 1,9. Dal 1954 al 1957 l'attività edilizia ha avuto questo sviluppo: 1954 1955 1956 1957 Abitazioni . . . . . . . . . . 752 811 1.039 1.471 Stanze . . . . . . . . . . . 2.481 3.081 3.820 5.186 Vani . . . . - . . . . • 4.286 4.725 6.108 8.121 Numero medio di stanze per abitaz. 3,03 3,08 3,01 3,07 Media nazionale. . . . . . . . 3,72 3,70 3,73 3,75 Più numerose sono le case a tre stanze, seguite da quelle a 4, 2, 5, 8, 9, che, nell'ordine, rispettivamente per gli anni 1954 e 1956, hanno fatto registrare questi indici: 587, 438, 363, 172, 10, l; 424, 342, 162, 116, 1, 5. L'attività edilizia ha fatto prosperare alcune piccole e medie industrie di laterizi e di ceramiche, alcune delle quali nel 1957 hanno ampliato i vecchi impianti, usufruendo di finanziamenti statali per 248 milioni. 53 Biblioteca Gino Bianco

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