indipendenza di alcun genere per chi, schiavo del bisogno economico, sia costretto a vivere in una società caratterizzata foscamente anche dalla instabilità delle fonti di lavoro. Il cc Risorgimento » del periodo a cui noi ci riferiamo ignorava tutti gli argomenti che potevano gettare un'ombra sulla sua indipendenza. I tempi glielo rendevano possibile perchè, in una lt~ lia tutta da rifare le coalizioni economiche non avevano ancora acq~istato il loro peso, non si erano ancora tradotte nelle situazioni di dominio di ct1i molti quotidiani dovevano tener conto. Ma glielo rendevano possibile anche il disinteresse e l'insofferenza dei compromessi, degli amici di Croce a cui erano affidate le sorti del giornale, dei quali facevano parte, appunto, i redattori del cc numero unico » dagli intenti augurali di cui si è fatto cenno. A quanto ci risulta, il filosofo gradì non poco l'inconsueto omaggio. Sicchè il finto giornale raggiunse allora in pieno lo scopo per cui era stato stampato. Ed oggi raggiunge Io scopo di aiutarci ad identificare ip. un passato non più tanto recente, uno dei periodi nei quali il giornalismo napoletano si adeguò agli intenti della democrazia e alle regole della serietà. CARLO MAGGI La pagina 26 e la pagina 27 Dopo « Rinascita », anche « Cronache Meridionali - organo del frontismo comunista nel Sud - ha voluto replicare al nostro articolo di maggio sul PCI. A cc Rinascita » avemmo modo di dimostrare la disinvoltura delle sue falsificazioni. Con cc Cronacl1e Meridionali » abbiamo un compito meno facile. L'estensore della nota a noi dedicata su quest'ultimo periodico non ha compiuto, infatti, alcuna falsificazione; egli ha riportato fedelmente le nostre parole. Soltanto, ha messo in luce una rara incapacità di intendere e di connettere, e le sue facoltà intellettuali sono risultate inversamente proporzionali alle sue astiose intenzioni polemiche e alla virulenza delle sue espressioni. Ecco - ad esempio ~ una delle contraddizioni ehe lo scrittore sullodato crede di poter cogliere nel nostro discorso. Ci accusa, egli, di aver scritto, a pagina 26 del nostro articolo, che cc la democrazia italiana ha una matura coscienza dei meriti che i comunisti hanno acquistato verso di essa: nella ventennale lotta antifascista, nella Resistenza, nelle posizioni di moderazione e di responsabilità assunte tra il 1943 ed il 1945 »; e di aver scritto invece, a pagina 27 dello stesso articolo, che il P.C.I. era cc partito nell'immediato dopoguerra éo.n prospettive di conquista del potere a breve scadenza ». Da ciò si evince che, per il nostro erudito correttore, o la lotta antifascista, la Resistenza ed il periodo 1943-1945 appartengono all'immediato dopoguerra; oppure l'atteggiamento comunista, essendo stato di moderazione e di responsabilità du46 Biblioteca Gino Bianco
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