Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

ordine, razionalità, pragmaticità, autocontrollo; mentre quella del meridionale, posseduta dai meridionali stessi, l1a le caratteristiche di disordine, passionalità e irrazionalità che agli italiani del Sud attribuiscono quelli del. Nord. ln genere, è nella struttura del pregiudizio etnico un atteggiamento autoelogiativo ed eterodispregiativo che vieta di riconoscere qualità positive ~I gruppo antagonista: tale atteggiamento è nel nostro caso caratteristico dei settentrionali, mentre i meridionali si mostrano più flessibili. C'è t1na specie di cc tropismo positivo n dei meridionali verso il Nord; e non solo psicologico, ma anche migratorio. Mutare gli atteggiamenti dettati da prevenzione è cosa di grande difficoltà. Il pregiudizio etnico rifìt1ta la consapevolezza delle condizioni ambientali in cui i comportamenti giudicati svolgono 11na precisa funzione, e misura tali comportamenti alla propria cultura, proiettandola in una immagine negativa di essa (Battacchi). Più un ideale ha valore per un gruppo e più forte è l'ostilità provocata per ogni deviazione da tale ideale. Per meglio comprendere la dina~ica del pregiudizio dobbiamo servirci di un concetto introdotto dal Sumner, quello di « gruppo esterno », comprendente tutti quelli considerati differenti da cc noi stessi ». I tenaci pregiudizi di cui è oggetto il cc gruppo esterno » giungono a far sì che, co,n una paradossale inversione di valori, le virtù del gr11ppo dominante diventano i vizi del cc gruppo esterno » come accade, per esempio, nel comportamento di larghi strati dell'elettorato italiano verso cc le sinistre ». L'etica cristiana, infatti, impone la giusta mercede agli operai, condanna il furto e la concussione; ma se cc le sinistre » organizzano uno sciopero, o scoprono gli interessi terreni del Vaticano o quelli di uomini in vista, diventano automaticamente fomentatrici di discordie ( cc se non ci fossero loro i lavoratori sarebbero sod-disfatti »), minano le basi della società cristiana e amano coprire di fango gli uomini in cui il popolo deve avere fiducia: tota in-fidelium vita peccatum est. In Italia la funzione di cc gruppo esterno » è tenuta dai me1idionali che, ci sembra, in molti casi sono sentiti come la minacciosa presenza del « popolo che cresce, mentre noi dimin11iamo ». La « meridionalizzazione » della popolazione italiana è infatti senza dubbio una delle maggiori occasioni di attrito caratteriologico, soprattutto se si tien conto che, per l'individuo diretto dalla tradizione, il mutamento non avviene mediante semplice contatto con gli altri gruppi; la sua difficoltà a mutare di ruolo e di comportamento fa sì che l'ambientazione avvenga in una o più generazioni. Vi invitiamo ora a penetrare con questi schemi interpretativi nella giungla della stampa italiana e ad osservare quanto sia variamente frullata, di foglio in foglio, quella epifania dell'eone della negatività che è il povero meridionale, e come l'atteggiamento intollerante sia prodotto dal concepire il carattere meridionale come immutabile ed eterno_(un eone appunto), e non come il prodotto della modificabile struttura della società. Abbiamo presente un articolo di Indro Montanelli ( cc Compar Alfio 33 Biblioteca Gino Bianco

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