Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

cietà cl1e si sviluppano parallelamente nel nostro paese, una civiltà prevalentemente industriale ed una prevalentemente contadina, una di più larghe tradizioni individualistico-borghesi e sindacali-socialiste, l'altra ancora semif eudale e anarchica; non si può non tener conto che esistono una Italia del Nord e una Italia del Sud le quali rappresentano ... due direzioni ben diverse e caratterizzate, la prima una tradizione di tipo scientifico dal sensismo di Romagnosi al prepositivismo di Cattaneo, alla scuola positivistica, la seconda t1na tradizione di tipo storicistico con le sue alternanze di storicismo spiritt1alistico e materialistico (le coppie Spaventa-Labriola, Croce-Gramsci)» (Cultura vecchia e politica nuova: in « Il Mulino », 1955, fase. 45, pp. 575-87). Queste opinioni di Bobbio sono state ampiame11te discusse sulle pagine di questa stessa rivista da Vittorio de Caprariis e da Tullio be Mauro; noi, citandole ancora una volta per completezza di informazio11e, obbietteremo che la divisione ci sembra semplicistica e (a parte il fatto che fornirebbe agli ingenui una facile arma per silurare Croce o Gramsci riducendoli alla loro società contadina e buttandoli comodan1ente via con essa) criticabile dal punto di vista stesso di una sociologia della conoscenza. Rimanendo infatti nel li~guaggio di tale scienza obbietteremo che per i contatti intercultt1rali, con la diffusione delle comunicazioni fra persone appartenenti a diverse società, con l'espansione infìn.e della società, lo schema locale di riferimento è spezzato: Croce e Cattaneo non erano meridionali o settentrionali, ma europei. E se si può dire che unità ci sia, più che formale, nella società italiana questa è da ricercare proprio a livello delle élites di tradizione risorgimentale e di cultura europea, fra quanti aspirano ad adeguare l'Italia tutta alla condizione delle più avanzate democrazie occidentali. Dopo aver mostrato gli stretti legami del carattere sociale con lo sviluppo della popolazione e con la situazione economica e tecnologica, e dopo aver ribadito le differenze che in tali campi esistono evidenti in Italia, ci preme ritornare a quella che è la prima matrice di questa indagine: il pregiudizio etnico. Esistono serie indagini stilla fenomenologia del comportamento etnico prevenuto, svolte dagli psicologi sociali (ci riferiamo in particolare allo studio di M. W. Battacchi : Meridionali e settentrionali nella struttura del pregiudizio etnico in Italia, « Il Mulino»), ma purtroppo la conoscenza di essi, come in genere dei risultati di quella psicologia, rimane limitata agli specialisti, e raramente si rivela nella sua capacità di elemento chiarificatore e a volte risolutivo di problemi lasciati insoluti da altre discipline. Queste ricerche sono pervenute alla conclusione che l'atteggiamento degli italiani del Sud verso quelli del Nord è complementare, in quanto conferma e rafforza l'atteggiamento di ostilità dei settentrionali verso i meridionali. Costoro si comportano come le 1ninoranze etnicl1e, per cui la maggioranza diventa il gruppo di riferimento, il cc dover essere » a cui aspirano. Accade così che la immagine stereotipa, o cc personalità di base », che del settentrionale posseggono quelli del Sud, contiene i medesimi tratti che i settentrionali si attribuiscono: 32 BibliotecaGino Bianco

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