La struttura del carattere è largamente adattata, ma cc questo non significa... che la gente sia felice; la società alla cui tradizione essi sono adattati può essere miserabile, piena di ansietà, sadismo e tribolazioni » (p. 18). La società diretta dalla tradizione è inoltre la madre degli indifferentismi politici: in essa i rapporti sociali non sono posti come problema, e quindi non sono considerati passibili di nuove soluzioni; ma il problema è dimenticato in un comportamento abitudinario, nella ripetizione degli stereotipi tradizionali. Anche il riscontro demografico suggerito da Riesman è confermato dalle statistiche che, a tutto il 1957, indicano per il Centro-Nord un quoziente di natalità del 14,7; mentre per il Sud si registrava una percentuale del 23,2. La predicazione tradizionale della Chiesa Cattolica è legata a questo tipo di società agricola: la sua avversione per la limitazione delle nascite; le querimonie per la distruzione della famiglia, accompagnate dal rimpianto per quella di una fase precedente della curva della popolazione e dall'assoluta incomprensione per come, in nuove forme di democrazia interna, essa si rinnovi; il fatto che la rnaggior parte dei sacerdoti sia reclutata dalle campagne, tutto ciò forma oggetto di osservazioni marginali che confermano una tesi ge11erale. Del resto, la coscienza che in molte cose ormai la predicazione cattolica tradizionale e la società moderna non si intendono più, e che è necessario un rinnovamento, è stata sentita chiaramente in Italia da un giovane prete emiliano, Don Lorenzo Milani, che in un libro di cui si fece gran parlare, fra l'altro scriveva con una punta di rimpianto ed una di umorismo: « Una pagina della storia si è voltata e il prete non se ne è accorto... egli ripete le formule delle benedizioni super fruges et vineas... sull'asfalto » (Don L. Milani: Esperienze pastorali, « Libreria editrice fiorentina », pp. 368-69). La struttura del carattere è ancora più tenace della struttura sociale. Nella società tradizionalistica, il grande momento della rivoluzione caratteriologica viene quando gli individui si rendono conto che hanno un destino personale, e che non sono legati a nessuno schema ecologico prestabilito. A questo processo una formidabile spinta è venuta dalla tecnologia: cc più la tecnologia progredisce, più è possibile ad un notevole numero di esseri umani di immaginare di essere qualcun'altra ... la tecnologia stimola la divisione del lavoro che, a sua volta, crea una maggiore varietà di esperienze è di tipi umani... l'unione della tecnologia con la libertà di tempo contribuisce a familiarizzare la gente con altre soluzioni storiche, a fornirla cioè non solo di maggiore prosperità e di maggiori esperienze, ma anche di una varietà accresciuta di modelli personali e sociali» (Riesman, op. cit.). Qualcuno, come Norberto Bobbio, ha voluto sottolineare nella cultura scientifica italiana la presenza di due orientamenti che dovrebbero corrispondere alla struttura dicotomica della società italiana. In un suo saggio del 1955 leggiamo: cc... cultura e società si condizionano a vicenda tanto che un qualsiasi discorso sulla possibilità di un rinnovamento della cultura in Italia non può non tener conto dei diversi tipi di so31 iblioteca Gino Bianco
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