Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

sviluppo nella sfera di competenza del Ministero del Bilancio, qualificato come cc centro di programmazione economica », potremmo avere uno svuotamento del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, che, a differenza del Ministero del Bilancio, è presieduto da chi nella politica di sviluppo ci crede. Sono perplessità e preocct1pazioni, queste che abbiamo avanzato, che non devono essere sottovalutate come lo sarebbero se si pretendesse di risolvere una questione di organi, anche correttamente i1npostata, prescindendo da t1na questione di uomini. Per il momento, tenendo conto dei limiti di questo governo - che, per la presenza dei liberisti del Nord in alct1ni posti-chiave, non può far progredire gran che la politica di sviluppo - noi ci contenteremmo di vedere risolto soltanto il problema del coordinamento fra spesa ordinaria e spesa straordinaria•: tale problema, a nostro giudizio, va risolto in sede di Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno. E perciò ripetiamo qui ciò che già abbiamo avuto occasione di dire in altra sede. I dati che si possono ricavare dalla Relazione presentata al Parlamento dall' on. Pastore come Presidente del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno dimostrano che si è ulteriormente aggravata la flessione della spesa ordinaria dei Ministeri destinata al .Mezzogiorno; onde la spesa della Cassa per il Mezzogiorno, diventando sostitutiva rispetto a quella dei Ministeri, finisce di essere una spesa straordinaria e non è più cc strumento di realizzazione » della politica di sviluppo. Per quanto siano anni che da varie parti si ammoniscono i governi a guardarsi da questo pericolo, siamo più lontani che mai dall'auspicato coordinamento, operoso ed efficace, fra spesa della Cassa e spesa dei Ministeri. E se della politica meridionalistica ci si deve dichiarare insoddisfatti, è a questo .mancato coordinamento che si deve attribuire la ragione principale dell'insoddisfazione. Colpa dei Ministeri, però, non della Cassa: anche perchè i Ministeri hanno sottovalutato gli impegni derivanti dalla loro partecipazione ai lavori del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, in primo luogo l'impegno di subordjnare certe loro decisioni, relative alla distribuzione territoriale della spesa, alle esigenze della politica di sviluppo. Qt1este sono cc carenze » assai gravi dell'azione diretta dello Stato, e bisogna porvi riparo prima che sia troppo tardi: è soltanto una qt1estione di volontà politica, che chiama in causa i Signori Ministri, e in modo particolare i Ministri dell'Agricoltura, dei Lavori Pubblici, dell'Industria e delle Partecipazioni statali. È tempo oramai di rendersi conto che qui sta il punto centrale della4 polemica sui risultati della politica meridionalista, polemica che è stata riaccesa in questi giorni da un articolo di Luigi Einaudi. n. d. r. 28 Biblioteca Gino Bianco

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