mazione sulla più grave delle colpe del regime nazista significano precisamente che è un dovere per ogni essere umano meditare su quello che accade dell'uomo quando fa sopraffare i sentimenti umani dai peggiori e più abietti istinti. A noi spetta esercitare quel supremo controllo per cui soltanto l'uomo rimane degno della sua « divina istituzione ,i . e non si fa portare a quelle atroci abiezioni onde vedemmo in Italia nei tormentatori del fascismo ,, repubblichino ,,, e in Germania nei massacratori hitleriani la più trista espressione della umana degenerazione. Ai libri come questo di Piero Caleffi e Albe Steiner debbono essere richiamati coloro che non si mostrano ancora edòtti sul pericolo che per l'umanità ha costituito e sempre costituisce il fascismo. [R. P. C.] Teatro Pn.osPERI - Tra i compiti che possono essere riservati ad una e< collana ,, editoriale di basso costo e larga diffusione quello assolto dalla « Universale ,, di Feltrinelli è certo tra i più intelligentemente moderni. I volumi di questa collezione sono dedicati, in massima part~, non a testi « classici ,, della storia letteraria d'ogni paese ma, al contrario, ad opere di autori spesso ignorate dal grosso pubblico ma vive ed interessanti: il meglio di una produzione attualissima che utilizza, in tal modo, un moderno veicolo culturale per giungere con facilità e poca spesa sia tra le mani dell'interessato appassionato e poco abbiente lettore sia tra quelle d'un pubblico assai più vasto. Nel campo delle opere drammatiche s'è venuta recentemente affiancando, a ,, La visita della vecchia signora ,, dello svizzero-tedesco Durrenmatt e a due commedie dell'arrabbiato irlandese Behan, il primo lavoro d'uno dei critici italiani più distaccati e provveduti. « La Congiura ,, di Giorgio Prosperi (Milano 1960, Feltrinelli 291-UE) ripropone un tema che ispirò Ben J onson, Dumas padre, Ibsen ed altri ancora: le vicende che h·a il 70 ed il 62 a.C. portarono Lucio Sergio Catilina dal ~uolo di Pretore e di aspirante Console a quello di animatore di una congiura che doveva concludersi, per l'intervento di Cicerone, con l'arresto e la morte dei ribelli e con quella di Catilina stesso. Il modulo « tecnico ,, seguito da Prosperi per la stesura della sua tragedia s'annuncia subito come sostanzialmente antitradizionale, modernissimo anzi, direi quasi brechtiano se l'aggettivo non fosse carico, oramai, di h·oppi e spesso contrastanti significati. La vicenda è raramente raccontata per bocca dei protagonisti; al contrario si anima per le ansie, per i sacrifici, per le paure dei comprimarii : siano essi seguaci di Catilina o ex-legionari, senatori o popolani, patrizie o prostitute. Ed è il punto di vista di questi che finisce volta a volta per prevalere, determinando tensioni drammatiche che, alla lettura, appaiono efficàcissime 127 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==