Nord e Sud - anno VII - n. 8 - settembre 1960

tamente solidali sul piano più ampio della politica mondiale. Ne risulta-, e lo si è visto con molta chiarezza, che la diarchia franco-tedesca si serve dei titoli di relativa legittimità che ad essa derivano nell'ambito europeo per sviluppare un'azione politica e diplomatica cui spesso la Europa, in generale, non vorrebbe essere associata. Si tratta di un espediente del generale De Gaulle: nell'intesa franco-tedesca l'Europa ha sempre meno a che fare, ma serve sempre più a certi fini di politica mondiale. Non è sicuro che quest'equivoco debba prolungarsi. Sappiamo per certo che le basi dell'azione diarchica franco-tedesca, rinsaldate nel colloquio tra De Gaulle e Adenauer che ebbe luogo nel settembre del '58, alla vigilia della proclamazione della quinta Repubblica, riposano su un presupposto di difficile ~conferma: che, cioè, l'America è fatalmente portata a disinteressarsi dell'Europa e a ritrovare le suggestioni isolazioniste via via che si fa strada un clima di distensione. Le ele_zioni.americane, e una più sicura formulazione della politica estera statunitense, dovrebbero perciò consentire ad Adenauer di ridimensionare i termini e gli in1pegni dell'intesa con la Francia: perchè è chiaro che Adenauer temeva l'assenteismo americano in cui De Gaulle invece sperava. Il momento è dunque favorevole perchè si affronti con decisione la questione della diarchia franco-tedesca e si ottenga che se ne chiarisca, se deve sopravvivere, la natura: si può accettare, al di qua di un certo limite, che essa esista entro l'a1nbito europeo, per la costruzione europea, perchè De Gaulle è quello che è; non si può accettare però che l'Europa serva di pretesto ai due governi, e che essi, preoccu- · pati di altre cose, facciano alla fine languire l'europeismo. Per far questo è necessaria una scelta. Non, come è apparso, tra la Francia e la Gran Bretagna, ma tra la Francia e la Germania sui problemi europei, sul terreno cioè ove, dietro la facciata, c'è una sostanziale divergenza tra Parigi e Bonn. Una scelta su che cosa? Secondo ottime fonti parigine, il generale. De Gaulle sta preparando un rilancio cc spettacolare » della costruzione europea. Egli proporrebbe riunioni periodiche dei capi di governo dei sei paesi e dei ministri dei diversi settori (agricoltura, finanze, industria, istruzione, ecc.), un segretariato permanente con quattro commissioni (esteri, difesa, economia, cultura), l'organizzazione di un referendum nei sei paesi sull' cc idea europea ». Il piano è insidioso : esso può esautorare la CECA, il Mercato comune e l'Euratom, che sono cose che funzionano, mettere in causa quel poco di struttura sovranazionale, che è in atto, e, in cambio, non 9 Biblioteca Gino Bianco

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