simili, in t1n ambiente senza' vera coscienza civile (anche se i rètori politici l1anno sempre la patria in bocca), è come parlare ai sordi. Ed è pure vano sottolineare l'errore pedagogico, o meglio ancora la pericolosità intellettuale di ridurre l'insegnamento della storia ad una serie d'interventi eroici, taumaturgici, miracolosi. O per pigrizia, o per provincialismo, enorme posto viene ancora attribuito agli cc eroi » : che non sono già gli eroi del Carlyle, bensì le domestiche figure dei patrioti tramandateci dalle oleografie ottocentesce. Si dà così un colorito mitologico alla storia, instillando 11ei giovani la convinzione che le fortune di un paese siano fatte dai pochi che occupano il proscenio anche per brevi istanti, alimentan-do la mentalità miracolistica che è uno dei difetti del nostro carattere nazionale, distogliendo l'attenzione e la riflessione - oltre che dagli uomini veramente rappresentativi, il cui pe11siero e la cui opera devono essere studiati a fondo - dai problemi, dai movimenti collettivi, dai concetti: rapporti tra storia d'Italia e storia d'Europa; la politica interna e le forze sociali morali e politiche che la determinano; moderatismo, democrazia, liberismo, protezionismo, socialismo ... Problemi e concetti che occorre prospettare ai giovani (sia pure in forma elementare) per avviarli alla riflessione, per abituarli a distinguere l'erudizione storica e la· cronaca dalla storia vera, l'infarinatura dalla cultura. L'errato concetto della cultura e della sua funzione è pure all'origine del vuoto culturale riscontrato in altre discipline, quali l'educazione civica e la geografia; in quest'ultima l'ignoranza raggiunge punte abissali 1 . E infatti ove sono deficienze di didattica storica non possono non 1 Ritengo opportuno dare qui un saggio del livello di conoscenze geografiche accertate durante gli esami : ne resterà confermata, al di là della deficienza strettamente scolastica, la miseria intellettuale in mezzo a çui vivono e di cui sono portatori tanti futuri membri (anzi parecchi ora già membri) della classe dirigente in genere, e magistrale in ispecie: l'assenza di curiosità intellettuale e di abitudine alla lettura, la povertà estrema delle conversazioni familiari, persino la mancanza di contatti umani; giacchè certe cose le potrebbe apprendere e sapere chiunque, se vivesse in un ambiente un pochino evoluto. È superfluo aggiungere che sin dal principio ci si accontentò di chiedere r essenziale, nell' àmbito dei ristretti programmi presentati (diversi a seconda delle scuole). Su circa 90 candidati, una settantina non seppe fare l'elenco completo dei continenti e degli oceani («So che i continenti sono come la Nuova Guinea e la Nuova Zelanda, ma non so dove si trovano», rispose anche una signorina non peggiore di tante altre); largamente ignorata l'esistenza dell'Australia e dell'Antartide Essendo le conoscenze geografiche di quasi tutti i candidati pressochè inesistenti 89 Biblioteca Gino Bianco
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