cervelli degli stude11ti - era stata inseg11ata stancan1ente retoricamente, o in modo poveramente 11ozionistico. Così da un lato si ebbero situazioni grottescl1e (riscontrate anche da collegl1i di altre commissioni) per cui erano largamente ignorati la rivoluzione del 1848 i11Fra11cia, il congresso di Parigi e (incredibile) la guerra franco-prussiana da quelli stessi che cc erano preparati » sulle Cinque Giornate di Milano, st1lla spedizione di Crimea, sulla presa di Ron1a nel 1870; dall'altro ci si dovette rassegnare a sentir recitare, 11el migliore dei casi, notizie cronachistiche di scarso valore o comunque buttate là senza un n1otivo chiaro, senza un legame e una giustificazione logica, e soprattutto elenchi di fatti bellici, anch'essi senza u11 nesso tra loro, senza comprensione intima, senza valt1tazione: press' a poco il modo con cui si ammette che sia conosciuta la storia del 1noto di unità nazionale dagli alt1nni di III media. Sulla storia dopo _il 1870 si rinunciò, ad t1n certo m9mento, a far domande. Di questa povertà e stortura mentale la responsabilità va divisa tra pareccl1i; nè vogliamo contestare che possano esserne responsabili diretti ed immediati anche singoli insegnanti ed istituti; ma riteniamo cl1e, nella gerarchia de]le responsabilità, ben maggiore sia il peso del1' ambiente inteso nella sua accezione totale. Il problema dell'insegnamento della storia in Italia è problema preoccupa11te, dibattuto in questi 11ltimi.anni in convegni di stt1dio e congressi, su riviste e su quotidiani, ma non ancora presente nella sua reale dimensione alla coscienza di tutti gli educatori. Largamente indifferenti alla vita politica del loro paese, gl'italiani altrettanto l)oco s interessano alla loro storia recente e alle premesse storiche della società italiana' d'oggi, a n1eno che la « storia » non sia loro raccontata in forma di cronaca o di pettegolezzo, o col sapore dello sca.ndalo. Ora, gl'insegnanti sono, sociologicamente, una sezione verticale della società, condividono virtù e difetti degli altri gn1ppi sociali; no11 deve 1neravigliare perciò il poco posto che occupa e, più ancora, la poca considerazione di cui gode 11ella pratica dell'insegnamento la storia politica. Si aggiunga a ciò un dato tradizionale, proprio ,della scuola italiana: il peso dell'eredità classica, ingigantito dal pregiudizio classicistico. Consunti dalla tabe umanistica, non pochi professori med1 di prevalente preparazione filologica - i quali tuttavia insegnano la storia e sono esaminatori di storia a causa del congegno delle supplenze, degli incarichi, e degli stessi abbinamenti delle materie nelle cattedre e nelle classi di concorso - sono portati ad attribuire t1n valore eccessivo al 86 BibliotecaGino Bianco
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