necessarie; attraverso le iniziative cooperativisticl1e già in atto il prodotto è risultato immediatamente valorizzato perchè anzichè avere vino, formaggi, olii di tante qualità quante potevano essere le aziende agricole, si sono avute partite di grandi dimensioni della medesima qualità e si sono potute vendere a prezzi maggiori di quelli cl1e si sarebbero potuti spuntare se si fossero vendute separatamente le singole partite ». Ormai le operazioni di imbottigliamento dei vini e dell'olio vergine di oliva, la lavorazione del latte, la trasformazione e l'inscatolamento dei prodotti ortofrutticoli sono in pie110 svolgimento e non è affatto difficile per i consumatori trovare oggi nei grandi magazzini di generi alimentari di Roma e di Milano, di Bologna e di Rimini, di Co~ Ionia e Francoforte sul Meno la prodt1zione delle nuove terre della riforma. Vi è di più: ai produttori, che molto spesso sono coltivatori privati non assegnatari, cl1e si sono rivolti agli oleifici cooperativi di Puglia e Basilicata per la lavorazione delle olive, il prezzo loro corrisposto è risultato sensibilmente superiore a quello pagato al momento dellc1 raccolta. Gli stessi caseifici della Sila, potendo vendere i loro prodotti sul 1nercato di consumo, hanno potuto assicurare tin prezzo di trasforma). zione soddisfacente al latte co11efrito. Degno di rilievo è ancl1e lo scambio di esperienze e di organizzazione fra regioni diverse: le cooperative del Fucino, ad esempio, hanno provveduto ad organizzare l'esportazione dell'aglio all'estero e a vendere le patate alle cooperative e ai consumatori residenti in Puglia, le cooperative pugliesi esportano i cocomeri, ortaggi e l'uva da tavola; la Campania ha organizzato il rifornimento dei pomodori alle grandi industrie del posto. Si è visto così che l'aglio ha spuntato sui mercati un prezzo del 30% in più e l'uva mandata direttamente in Germania: Occidentale ha s1Juntato un prezzo del 50% in più di quello pagato alla produzione. Girando in lungo ed in largo recentemente nei territori della riforma alcuni dirigenti di cooperative ci hanno fatto questo ragionamento (si badi che sono contadini che solo da poco hanno imparato a leggere e a far di conto): << la presentazione e l'aspetto estetico dei prodotti sono destinati ad assumere una crescente importanza; la stessa bottiglia di vino invecchiata, se consumata nella mescita del paese agricolo varrà una volta e mezza il prezzo pagato al produttore; se ~onsumata in un ristorante di lusso varrà quattro volte il prezzo alla 1Jroduzione. Ciò, anche perchè nella mescita del paese il vino sarà venduto sfuso; nel ristorante medio sarà venduto in bottiglia di mode73 ibliotec·a Gino Bianco •
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