Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

mercati più lontani. Nel gennaio scorso fu lo stesso on. Past9re a constatare nel Tarantino che anche la iniziativa privata, sino a qualche anno fa inerte o dormiente, è oggi presente e attiva, le aziende Balacco e Natale hanno avviato colture ortofrutticole e semenzai sotto vetro, hanno trasformato alti-e cento ettari in aranceti, mandarini e limoni ed han110 destinato altri cinquanta ettari a carciofeti, foraggere e colture ortive. Sono casi limitati, è vero, ma· è un interessante segno che questi privati non soltanto non disdegnano l'opera della rjforma, anzi chiedono quotidianamente consigli e suggerimenti ai tecnici per adeguare le coltivazioni ai moderni criteri della prodt1zione e delle mutate esigenze dei consumatori italiani e stranieri. Cooperazione: questo è il settore a nostro avviso più importante da esaminare. Le assegnazioni delle terre, le trasformazioni fondiarie, la messa a coltura dei campi e la produzione hanno il loro coronamento nel collocame11to del prodotto. I guai ricorre11ti dell'agricoltura meridionale sono dovuti a invisibili forze che pur ne determinano l'andamento: gli interm~diari di ve11dita. A S. Donaci due anni fa avvennero i tristi fatti che tutti ricordia-- mo perchè la speculazione voleva pagare l'uva a 3.000 lire il quintale, quando il prezzo della trasformazione in funzione del prezzo del vino fu poi di lire 7.000 al quintale, proprio per quell'annata· agraria. Non avendo grandi possibilità finanziarie liberamente disponibili è assurdo pensare che il singolo produttore agricolo possa da solo provvedere a trasformare la sua produzione, immetterla· sui mercati e venderla a prezzo equo, tanto cioè da ripagare i costi di produzione e ricavare quel reddito che gli consente di andare avanti nella conduzione della propria a·zienda. Sempre più assistiamo al fenomeno nel Mezzogiorno della vendita anticipata della produzione: non sono pochi i casi in cui interi vigneti si vendono con l'uva attaccata alla pianta. Pieno di debiti per i lavori che ha dovuto sopportare durante l'anno (acquisto dei concimi, mangime per gli animali, tasse, mano d'opera, sementi, ecc.) il produttore vende subito, appena il prodotto è maturo, e sovente ci rimette, specie quando la domanda scarseggia e c'è pericolo che tutta la produzione vad~ in malora. Il sole d'estate nel Sud brucia ogni cosa e le grandinate, le grandi pioggie, le bufere sono cosa di ogni stagione. Per tutte queste ragioni le operazioni di acquisto, trasformazione e vendita dei prodotti sono passate gradatamente dalle mani dei diretti interessati, gli agricoltori, ~ quelle di elementi estranei, ma dotati di forti possibilità finanziarie, i mediatori. Ne abbiamo visti a decine in giro 71 · Biblioteca Gino Bianco

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