razze introdotte sono la Marchigiana, la Simmentl1al, la Bruno-Alpina, la Pezzata Nera, ma si va delineando uno sfruttamento maggiore della: razza Bruno-Alpina, segno cl1e il contadino preferisce i capi che assicuri110 un reddito maggiore co11possibilità di buon sfrutta1nento su un altro piano: quello della produzione di carne e latte, alimentazione precaria per secoli proprio per gli stessi piccoli conduttori di terra. Il 11umero degli ovini ha raggiunto i 24.000 capi e la consistenza dell' allevamento da cortile è: 9.884 st1ini e circa 200.000 polli. I nuovi ordina1nenti colturali adottati ha11no per1nesso l'introduzione e la· estensione di colture ortive e industriali ed erbose ad alto reddito. Su larga scala si produce oggi la barbabietola da zucchero ed è sorto a Policoro (Matera) un grande sta•bilimento della capacità di oltre due milioni di qui11tali annui di zucchero, largamente venduto in ogni negozio italiano. In agro di Palagiano (provincia di Taranto) vi sono alcuni cl1iari esempi di una ricca agricoltura· u a due piani » : in mezzo ad agrumeti di 11uovo i1npianto è stata inserita la coltura delle fragole, che trovano sernpre pìù a1npio collocamento sul mercato interno e su quelli esteri. In questa stessa località sono state introdotte alcune co]tiva-zioni sotto serra. I giovanì assegnalari frequentano corsi speciali fino a sei mesi presso fa- , miglie di Albenga (Savona) ove appur1to le colture sotto serra costituiscono t1na specializzazio11e locale. A Palazzo San Gervasio (Potenza) è sorto un tabacchificio cl1e ha l111acapacità lavorativa di 2.500 qt1intali di prodotto. La sua ubicazione è stata resa conveniente dalla diffusio11e della coltivazione del tabacco ancl1e in questa· zona della Basilicata, oltre cl1e nell'Arco Jonico. Qui vi lavorano centinaia di donne che molto spesso sono le consorti degli asseg11atari o le figlie: dove . i vede che l'azione della riforma ha dei riflessi beneficj pròprio per la moltiplicazione del reddito di chi lavora anche in attività collaterali . . La stessa diffusione della 01tofrutticoltura e il conseguente incre1nento del volume di produzione l1a posto la necessità di apprestare adeguate attrezzature industriali: così sono state avviate quattro centrali ortofrutticole in Puglia e Basilicata, ad iniziativa proprio dell'Ente di Riforma oltre che delle Camere di Commercio clei Consorzi di Bonifìca e dei comuni interessati. Vogliamo insom1na dire cl1e l'azione pubblica è risultata propulsiva l)er altre attività e per gli stessi operatori agricoli privati, molti dei quali oggi usufruiscono delle strutture organizzative degli assegnatari per vendere la loro produzione, a sua volta trasformata e immessa sui 70 BibliotecaGino Bianco
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