Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

È l'antico sistema di quel mediconzolo superficiale ed ignorant~ che chiamato a curare un foruncolo al ginocchio· del contadino consiglia di tagliare la gamb~, anche per evitare, dice, che vengano fuori altri foruncoli. Noi abbian10 seguito fin dall'inizio l'opera di riforma fondia!ia nel comprensorio della Puglia, Basilicata e basso Molise. Abbiamo visto il brutto e il bello, le discriminazioni nelle assegna:zioni di terre ai conta .. <lini poveri, le angherie di taluni funzionari verso le famiglie di assegnatari non democratici cristiani, abbiamo condannato certi sistemi di spese e abbiamo criticato certe priorità nei lavori di bonifica e tra:sformazione fondiaria a causa delle quali l'inverno scorso notevoli estensio11idi terreni, nel Metapontino, vennero allagate dalle acque e ingenti risorse dei contadini andarono distrutte. Ma: nel contempo abbiamo potuto vedere certi risultati, frutto di taluni settori sani della riforma, sani nel senso della mentalità dei dirigenti, veramente preparati tecnicamente, aperti al progresso, socialmente avanzati. Cominciamo col dire che i11 fatto di riconversione delle colture, quando ancora in Italia nessuno ne parlava, e tanto meno negli ambienti ufficiali del Ministero dell'Agricoltura, in Puglia gli uomini della riforma avevano le idee chiarissime e capirono che soltanto un'azione adeguata nel settore della condt1zione dei terreni, dell'impiego di coltt1re adatte ·al tipo specifico di terra, dell'abbandono dei sistemi tra'dizionali della produzione di cereali avrebbe assicurato un avvenire alla riforma e un domani ai contadini. Gli appezzamenti assegnati a ciascuna famiglia 110nerano vasti. In media si trattava di poderi dell'ampiezza di Ha 4,50- .5,50 nelle zone irrigue, di Ha 6-10 nei terreni di collina e montagna e fino a' Ha 45-50. nei terreni dell'Alta Murgia, che, come è a tutti noto, sono a bassissimo reddito. Alla data del 31 marzo dell'anno scorso le unità produttive assegnate ad altrettante famiglie contadine assommavano a n. 31.140, per complessivi ettari 172.236: le assegnazioni coprivano 1'85 per cento della superficie di intervento. Delle assegnazioni di terre, fra le otto provincie (Bari - Brindisi - Foggia - Lecce - Taranto - Matera - Potenza - Campobasso) vi figurano corr1epiù favorite in senso assoluto quelle di Foggia e Matera:; in senso relativo, rispetto cioè alle domande presentate, quelle di Lecce e Brindisi. Le domande raccolte a suo tempo furono 97.127. Ne vennero classificate idonee 78.557. Come si vede, soltanto una parte dei contadini poveri richiedenti hanno avuto la terra. Oltre il 60% delle domande, a giudizio dell'Ente ritenute idonee, sono 68 Biblioteca Gino Bianco

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