Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

è ancora molto cospicua, nelle terre povere per lo più essa 1 risulta estremamente modesta. È vero, cioè, per la Calabria - come per ogni altra regione me - · ridionale e forse per ogni altra regione agricola nel mondo - che lo sviluppo tecnologico in agricoltura tende ad accrescere non a· diminuire la distanza fra terre ricche e terre povere. Tutti sappiamo cosa si debba intendere in Calabria sotto quei due termini generali di terre ricche e povere, di osso e di polpa dell'agricoltura. Ricche sono esclusivamente le poche terre alluvionali costiere, particolarmente dove su di esse sia attuata o possibile l' irrigazione. Riccl1e sono, in secondo luogo, le terre collinari su formazion i geologiche adatte, non troppo esposte ai venti freddi o troppo ca ldi, be11 soleggiate, sulle quali viti, olivi ed alcuni fruttiferi possono pro sperare. Su tutto il resto non c'è da· farsi illusione: condizioni di cli ma e di suolo, accidéntata configurazione del territorio,· imponenza dei processi erosivi limitano senza rimedio le possibilità dello sviluppo agricolo, non consentono di prevedere compensi adeguati alla fatica umana ed obbligano di conseguenza a prospettare, a· data più o meno vicina, un progressivo abbandono delle colture per il ritorno alla pr evalente t1tilizzazione silvo-pastorale del territorio, a11che se corretta e po tenziata da u°:a piena utilizzazione delle piccole migliori risorse, qua' e là disperse anche in questi territori. Se così è, il piano di sviluppo agricolo della Calabria va esp licitamente e chiaramente articolato su tre diversi e distinti prog rammi: 1) un programma di massima intensificazione delle poche terre r icche; 2) un programma di graduale abbandono e di riaggiustamento su ordinamenti estensivi a prevalente carattere silvo-pastorale delle t erre povere; 3) un programma, su basi estremamente realistiche, oss ia in armonia con i due precedenti obiettivi di conservazione delle risorse naturali. Ho ragione di credere che il piano di sviluppo della Calabria, studiato dalla apposita Commissione, si sia ispirato a questi cr iteri, ma non so se la loro validità e necessità siano da tutti chiaramen te riconosciute nella regione e nel paese. Qualche considerazione su ciasct1no dei pt1nti sopra indicati può essere, pertanto, ~tile. I. - L~ utilizzazione delle terre ricche è già oggi sostanzialn1ente imperniata e<l ancor pit1 dovrà esserlo in avvenire sulle prodt1zioni 60 Biblioteca Gino Bianco

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