correlazioni precise tra fattori sociali, culturali, psicologici e sviluppo economico; è comunque ormai fuori dubbio che tali correlazioni sussistono e non sono trascurabili. In particolare ciò è vero per quanto concerne l'attività agricola: è proprio nel mondo rurale, infatti, che persistono valori, modelli e motivazioni di ordine tradizionale. L'antinomia dei valori e delle motivazioni tra società sviluppate e società sottosviluppate può ritenersi presente nella società italiana e in particolare nel mondo rurale? La risposta a tale interrogativo è particolarmente difficile per vari ordini di motivi. In primo luogo va osservato che la società italiana, per le sue caratteristiche e per il suo grado di sviluppo, difficilmente può essere assimilata alle altre società, sviluppate o sottosviluppate, cui implicitamente fanno riferimento le ricerche degli studiosi come Parsons; per giunta si riscontra in Italia una estrema diversità di situazioni non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista culturale. Va considerato, infine, che molto limitate sono le ricerche dirette compiute in Italia sulla struttura sociale e i valori culturali delle con1unità rurali, e che le conclusioni cui esse giungono, appunto per la molteplicità di situazioni diverse, non possono essere generalizzate. Pertanto non sarà possibile che svolgere qualcl1e considerazione generale e avanzare qualche ipotesi circa la presenzà, nel mondo rurale italiano, di modelli e motivazioni propri delle società sviluppate o delle società sottosviluppate. Distingueremo a tal fine, sia pur grossolanamente, all'interno della realtà rurale italiana, tre tipi di zone: 1) le zone che già da molto tempo si sono avviate verso un'agricoltura tecnologicame11te ed economica1nente moderna; 2) le zone in via di sviluppo IJer effetto dei recenti interventi pubblici di bonifica e di riforma; 3) le zone economicamente e tecnologicamente stagnanti. Nel pri1no tipo di zone, che si localizzano soprattutto nella pianura IJadana e in prossimità di centri intensamente h1dustriali, l' agricoltura si è venuta spontaneamente e gradualmente evolvendo lt1ngo la direzio11e di una crescente produttività, sia l)er la sempre più efficiente combinazione dei fattori produttivi, sia per l'adozione di tecniche progredite. L'affermazione di modelli i1nprenditivi urbani e industriali nell'agricoltura di queste zone è da porsi in stretta correlazione con la progressiva intensificazione del 1:apporto con la città, che si è verificato non solo dal punto di vista economico, ma anche - e soprattutto - dal punto di vista della uniformità dei comportamenti. Molti sono gli aspetti e i veicoli, cl1e si complicano e si intrecciano reciprocame11te, di questa compenetrazione rurale-urbana in atto nelle zone agricole sviluppate del Nord: l'ampliamento dei mercati di vendita dei prodotti agricoli per effetto dello sviluppo urbano e industriale, l'inurbamento di quote crescenti di popolazione agricola, le migrazioni pendolari di coloro che lavorano in città conservando la residenza presso la famiglia rurale, l'inizio di un decentramento industriale, conseguente alle diseconomie esterne e. ai più elevati costi sociali che il progressivo congestionamento delle attività secondarie determina nelle 55 iblioteca· Gino Bianco
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