se gli incentivi ed i finanziamenti ai privati fossero assai più cospicui di quelli attuali, mancherebbe la coordinazione. Proprio l'on. Ferrari Aggradi, del resto, in data 20 luglio 1959 comunicava ufficialmente ai Presidenti dell'IRI e dell ENI il st10 p roposito di costituire un comitato cc per assicurare la massima possibile organicità all'impostazione dei programmi ». Se così è per un solo !v1inistero, facilmente può desumersi quale sia la situazione di dlsarn1onia tra i vari dicasteri, enti, organismi, istituti. Ma non è solo, naturalmente, q11estione di insufficiente coordinamento. Mentre nel No rd, nel triennio 1955-7 il saggio reale degli investimenti è risultato anche superiore a quello ipotizzato dallo schema Vanoni, nel Sud, non si è giunti alla metà della percentuale ritenuta necessaria (6,8 contro 15,3). Questo in parte è dovuto alla già acoennata deficienza degli investimenti dell'IRI e dell'ENI, ma in parte maggiore alla scarsezza di a pporti da parte dei privati, cl1e non hanno risposto come era nelle aspe ttative: e ciò sia per la mancanza di una tradizione imprenditoriale sia, per le difficoltà proprie della creazione di un mercato ex novo, p er , la quale non possono bastare le incentivazioni, dovendosi proceder e ad un profondo lavoro di scelta, di infrastrutture, di preparazione professionale, di inversione di correnti economiche. Si spende di più e si realizza di meno; ma il risultato economico - od anti economico - ha valore non assoluto; è invece il senso di sfiducia che invade i finanziatori, gli operatori, le popolazioni, come osservava recentemente il Dilio (in cc Mondo Economico », 1960 n. 16, p. 15), cl1e rappresenta la minaccia più grave. ALDO DURANTE Condividiamo molte delle denuncie che - relativamente a insufficienze della politica 1neridionalista - inducono Durante a tanto pessirnismo riel passato, nel presente, nel futuro del Mezzogiorno. Non condividiamo invece questo pessimismo quando esso si estende an che a talune prospettive dell'intervento pubblico (rimandiamo, per esemp io, a1l' articolo di Cervigni pubblicato nel nostro fascicolo di marzo, a proJJOsito dell' « affare cli Taranto » ). E daremmo su altri aspetti della JJolitica 11ieridionalista (l'attività della Cassa, le zone industriali, la riduzione della disoccupazione, ecc.) giudizi più nuancés di quelli dell'amico Dura.nte. Forse perchè anche il pessimismo è un lusso che non ci si può concedere nel Mezzogiorno. Ma dove non si può non essere d'accordo con Durante è nella condanna politica degli affossatori del piano Vanorii. Se essi dovessero restare al governo, non si po trà obiettare più, riulla al pessi1nismo del nostro collaboratore (n.d.r.). Scuole di Napoli : l'Istituto Pontano . Se a Napoli una parte notevole dei ceti dirigenti tradizionali si è formata nel Liceo Umberto, un'altra parte proviene dall'Istituto Pontano . . Biblioteca Gino Bianco
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