Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

E si aggiunga che la maggior parte di queste nuove, o rinnovate, od ampliate attività si è concentrata nei settori tradizionali dell'inèlustria meridionale, indirizzandosi alla trasformazione dei prodotti agricoli. Ne è derivato un affollamento deleterio per il mercato, che non ha potuto assorbire mano d'opera in proporzione dello sforzo econo .. mico sostenuto dalla Cassa e dai privati. Dal ca11to suo lo Stato, dalla creazione di « infrastrutture » (ma quali, e quante?) è passato ad un intervento più direttamente imprenditoriale; e la massima espressione di q11esto atteggiamento è costituito a.alla decisione di costn1ire a Taranto una grande officina siderurgica a ciclo integrale. A parte i dt1bbi sulla opportunità della scelta, certo è che i settanta o cento miliardi preventivati daranno lavoro - a cose finite - a meno che 2.000 uomini, secondo la stima degli esperti, e senza che si determini la fioritt1ra di iniziative private cui dovrebbe far da impulso il centro siderurgico, per la natura dell'attività da questo esplicata. E, quasi a togliere con una mano quello che l'altra ha dato, ecco la minacciata soppressione del veccl1io cantiere già Tosi, sì che la situazione generale della provincia e della regione non ne risulta certo avvantaggiata. Nè migliore sembra la situazione che si sta determinando in Lucania, ove il rinvenimento di metano a Ferra·ndina non ha apportato quello che era lecito attendersi, la creazione, cioè di una zona industriale, perchè è stata semplicemente disposta la costruzione di t1n metanodotto che dai pozzi di estrazione convoglierà il gas a Bari, toglien·do quindi ai luoghi di origine la possibilità di elaborare il metano ed i suoi sottoprodotti. Questi, ed altri molti « episodi » stanno tutti a significare la mancanza di una concezione unitaria, la disorganizzazione nelle idee direttive e nelle applicazioni. Si spinge a fondo la produzione agricola, collettiva ed individuale, ma non si fa nulla o quasi per trovare sbocchi adeguati ad uno smercio conveniente, nè si predispone quella che dovrebbe essere una essenziale misura precauzionale: l'accertamento d-elle possibilità di accantonare la superproduzione, in attesa di mercati compensativi, interni ed esteri. Si lascia110 proliferare iniziative destinate all'insuccesso, o non se ne assecondano altre che potrebbero svilupparsi. Sopra tutto, anche nel settore industriale, ben poco si fa per aiutare lo sforzo a diventare costante e ciclico; ed il credito di avviamento non basta, e non bastano le provvidenze per far fronte alla agguerritissima concorrenza. Sforzi, rìcerche, tentativi: tutto è slegato, incerto, fortunoso. Anche se gli interventi statali fossero giunti al livello fissato e lo stesso Ministro ' # Ferrari Aggradi lo ha escluso ( <e nel complesso il volume degli investimenti destinato alle regioni meridionali si sta avvic-inando ai livelli quantitativi che il Parlamento ha ritenuto di dover precisare ») nella sua illustrazione al bilancio tent1ta al Senato il 6 maggio 1959, anche 44 Biblioteca Gino Bianco

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