Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

gari sotto la spinta di situazioni continge11ti o di interessi particolari (spesso fra loro contrastanti e comunque non coordinati); in definitiva non assistiti da un programma, inteso come un punto di riferimento al quale confrontare tutti gli interventi per saggiare la loro coere11za e la loro efficacia rispetto a fini chiaramente stabiliti » (Vincenzo Apicella). Manca, in breve, la visione generale del problema, e manca altresì la va·lutazione della sua portata; e l'una e l'altra man cano per l'in-' campetenza e l'insufficienza della nostra classe politica a s aper applicare nella realtà le formule dello « schema », che non è solo di sostanza e struttura economiche, ma presuppone un profondo rivolg imento della società ita·liana. Non si tratta quindi unicamente di aree depresse, ma di relazioni umane e sociali, di evoluzione politica, di educazione civ ica. Lo Stato, cioè la stessa società, deve affrontare la questione nella s ua intierezza, divenendo imprenditore per suscitare iniziative impren ditoriali, ma sempre avendo l'occhio al vero fine, non circoscritto, n è immediato. Anche l'istituzione del Comitato dei Ministri per il Mez zogiorno, anche la creazione del Ministero per le Partecipazioni sta tali non sono sufficienti, e proprio perchè queste ed altre attuazioni, p ur se importanti, hanno perduto di vista la questione nella sua v astità e poliformità. Non per nulla il Piano Vanoni è stato accantonato in so rdina. E non per nulla ufficialmente e autorevolmente il cc ,Comitato Saraceno » nella scorsa estate rendeva noto che pur essendosi reali zzate le premesse generali cui erano subordinati l'occupazione e lo sviluppo nel Mezzogiorno, questi « non sono stati sufficientemente conformi agli obiettivi indicati nello Schema », sia per la localizzazione di investimenti industriali in misura inadeguata che per l'insuffic ienza dei risultati ottenuti nel settore dell'agricoltura. Comunqu~, sempre secondo il rapporto Saraceno, lo Sche ma conservava tutta la sua validità, a patto che non si guardi ad esso con occhio miope. E purtroppo, malgrado alcune lucide esp osizioni programmatiche sia dell' on. Pastore sia dell' on. Ferrari Ag gradi, i fatti non stanno a dimostrare che coerentemente ed armonicamente si vuol:" le applicare la concezione unitaria dello Scherr1a. Dopo la faticosa evoluzione delle finalità della Cassa (g ià esclusivamente o quasi costituite dall'incremento della produzi one agricola mediante spese di bonifica e di riforma non redditizie, nè in rapporto agli ingenti investimenti, nè all'assorbimento della dis occupazione) poteva sembrare che si mirasse a scopi più definiti ed ag giornati. Ma l'incentivazione, da prima frammentaria, disordinata ed incompleta, solo negli ultimi tempi si è resa organica ed efficiente. I risultati fino ad oggi parlano però un chiaro linguaggio di insufficienz a, sopratutto perchè la mancanza di coordinazione ha portato le non molte iniziative a localizzarsi prevalentemente dove esistevano già zone industriali, con ciò disattendendo in pieno .la finalità di creare nuove aree di industrializzazione. 43 ... ·Biblioteca Gino Bianco

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